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Per Wislawa Szymborska
Un appunto
La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;
essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;
distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;
stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.
Un’occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;
e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l’erba;
e seguire con gli occhi una scintilla nel vento;
e persistere nel non sapere
qualcosa d’importante.
(da “Un attimo”, 2002)
La profondità della poesia di Wislawa Szymborska è tutta nella sua leggerezza, cercata, voluta, esibita…una leggerezza che non ha tempo, si nutre di attimi, corre veloce, annusa l’aria, scopre la vita nelle sue forme minime, elementari e ne fa poesia colta, ironica, sorridente. Grande poesia, insieme raffinata e popolare, che non ha paura dei sentimenti e delle ragioni, e sa cogliere – con semplicità e stupore – la realtà nel suo divenire, il particolare che illumina, l’orizzonte nascosto e inaccessibile.
Wislawa Szymborska ha scritto sulle cose minime e sui grandi fatti, sulla felicità e sulla disperazione, ma sempre con la sua impronta leggera di interprete profonda della vita, sapendo comunque che – nella vita – bisogna “almeno per una volta/inciampare in una pietra,/bagnarsi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra l’erba;/e seguire con gli occhi una scintilla nel vento;//e persistere nel non sapere/qualcosa d’importante”.
dott. Prof. Roberto Veracini