LE PRIME POESIE
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IVANA_MATERNITA’
Il Generale di Squadra Aerea, valoroso pilota, Vittorio Merlo, docente di Scienze Aereonautiche all’Accademia navale di Livorn0, fu scultore figurativo moderno (45 mostre in tutta Italia) attivo sulla costa livornese; con i suoi bronzi e terracotte neo-realiste ispira nell’osservatore momenti di godimento estetico nel cogliere la bellezza espressiva contenuta nelle sue opere, alcune delle quali si possono ammirare presso il “Circolo del 51” a Milano.
MATERNITA’
Il presagio segreto
di chiari archi notturni
contagia di luce l’attesa
come linfa di spazio vitale
e culla la tenue impazienza
di un battito nuovo.
La vivida ansia si scioglie stupita
nel ritmo antico del tempo
e inonda di pace
il mio stupore di donna.
Tiepidi fili
le tue carezze esitanti
nel lieve respiro del ventre.
Racchiudo indifesa
la tenera gratitudine
dell’amore che cresce
e indovino dolcezze impetuose
invisibili gesti furtivi
palpitanti di carne
nella vita che nasce.
LE ULTIME POESIE
Partire
Indugia lo sguardo
sull’ala del vento
in fuga verso il cielo.
Paesi come corolle
inerpicati sul seno
di azzurre colline
sfiorano improvvisi
l’arco dell’orizzonte.
Griglie di campanili
svettano immobili
sul profilo dei monti.
D’asfalto e muschio
la sciarpa grigia della strada
si snoda e si flette
e accarezza il ritorno.
Si può partire
anche restando fermi
a osservare il silenzio.
… il fazzoletto a riparo dal sole…
Ai miei genitori
Quando la pigra estate
distende le sue braccia
sui campi orlati
di assordanti cicale
il ricordo di voi stringe il cuore.
Quando la bionda estate
chiude i suoi occhi d’oro
su scarlatti papaveri di fuoco
la mancanza di voi chiude la gola.
E ti rivedo madre
china sul grano
con l’arcuata falce
il fazzoletto a riparo dal sole
e la squillante voce a regalar parole.
E insieme padre vedo il tuo volto calmo
le braccia alzate a sollevar covoni
nel tranquillo dovere del lavoro.
Quieti sorrisi
sull’ondeggiante carro dei raccolti
da riportar nell’aia
per la promessa della trebbiatura.
Lieve sembrava il giorno
e leggiadro il ritorno
per me bambina
con in testa sogni
e tra le braccia giochi.
Dolci gli abbracci
e gentili i modi
sempre a me riservati
come fosse svanita ogni dura fatica.
E poi le filastrocche
a cullare il mio sonno
nella notte vibrante di creature
contro il buio stellato
che piano scivolava
nell’alba che sorgeva
a disegnare sconosciuti futuri.
Figlie nella vita
Si rincorrono gli anni
e avanza l’inverno
dispiegando i suoi giorni e la vita.
Ogni tempo o stagione
inizia e finisce
la ricerca e l’attesa invece indugiano piano
e non finiscono mai.
Basta accettare che lì sta il segreto:
nel cerchio sospeso dei sogni,
in quell’ora che lieve rintocca,
in quel divenire leggero,
nella pallida luna che corre.
Il passato e il futuro non sono dettagli,
ma solo il presente è irrinunciabile gioia.
Basta forse capire
che è il cammino il dono celeste,
non la partenza o l’arrivo
e in quel viaggio inebriarsi di gioia.
Gli alberi fuggitivi contro il cielo
e il grano che matura
i passi che ti portano
e le stelle che vibrano:
è questo forse il senso della vita
canto di uccelli nascosti
che disvelati tacciono.
E’ nello slancio, figlie,
nello stupore del quotidiano giorno,
nella gratitudine del risveglio
che canta la vita,
è nel vento sospeso
nella luce che cambia
nell’imbrunire
che non separa dai ricordi :
è nel cammino
è ora il senso della vita .
Ancora per te
Dolce scende il tuo profilo
e accarezza gli occhi
della mia nostalgia.
Forti i tuoi polsi
stringono lievemente
le strade del mio cuore.
E la musica di parole
attraversa il tuo sguardo
e come un ponte si lancia
a protezione del futuro.
E nell’arco della notte
le tue lacrime
saranno luce di luna
a sorprendere il buio.
Voglio cullarti
come se i tuoi anni
scivolassero verso l’inizio
del nostro primo incontro
a immaginare
la pienezza del poi.
La vita imperfetta
Quando viaggi nella vita
affamata di futuro
e lento ti sembra il giorno
nelle lunghe stagioni,
tutto ti appare possibile
e funzionale al tuo esistere.
I ponti si adagiano spontanei
tra le sponde di ogni utopia
e si distendono come carezze
ignare delle spine.
I tuoi progetti ridono nella certezza
di scelte inevitabili e ispirate
come i versi di una poesia.
E quella poesia
è un arco eterno
nell’immutabile bellezza
della gioventù.
Nella notte silente
immota una scia di stelle
disegna la via
protagonista del tuo domani.
La profondità dell’amore
allontana i rimpianti
e accende di colore
i toni pastello dei sogni.
Richiami di uccelli
e colline di grano
si stemperano
nella calda estate
dalle ali aperte
sui boschi di foglie dell’autunno.
L’inverno nell’agguato
del suo freddo candore
spinge lontano la mente:
vi guardo, figlie,
creature fresche e diverse
che proseguite la strada a modo vostro
in forma nuova e inaspettata.
E con stupore mi accorgo
che c’è niente da capire
negare o cambiare,
ma solo da amare
per essere felici.
E’ allora che la vita imperfetta
vibra di luce nella pienezza del suo canto.
Maturità
Come un gomitolo
si srotolano
strade note previste
o sconosciute.
Domata la superbia
inconsapevole di ieri
profondamente vedo
inaspettate
nuove possibilità.
Ignaro il cuore
si dispone
a cercare
sorprendenti
inattesi traguardi.
SEGUE UN BRONZETTO DELLO STESSO SCULTORE
DUE DOMANDE ALLO SCULTORE
Dove sta andando l’ Arte?
Vale la pena oggi di parlarne?