RADIAZIONE SOLARE: UNA LEZIONE INTRODUTTIVA SUL BILANCIO TERMICO NELLA ATMOSFERA del dott. Piero Pistoia

Per leggere in pdf una traccia del curriculum dell’autore cliccare su:

 

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PREMESSA

In questa lezione propedeutica si forniscono le nozioni di base per affrontare lo studio del Bilancio Termico nell’atmosfera, in particolare nella troposfera; questa prima parte può essere considerata una premessa necessaria a qualsiasi “discorso” per continuare a razionalizzare questo argomento, sia, nel caso più auspicabile,  di un aggiornamento personale successivo (autoaggiornamento), sia per comprendere ed assimilare,  una eventuale seconda parte, se andrà in porto, ancora da scrivere, ma in progetto.

Per leggere l’articolo in PDF cliccare sul link che segue, altrimenti leggere in successione:

BILANCIO_TERMICO_ ATM0001

DA CONTROLLARE E CONTINUARE CON PRECISAZIONI ED INTERMEZZI…..

TEMI SCOLASTICI: ‘QUALE CULTURA’ e ‘VOCI DI POETI A CONFRONTO’; scritti dalla studentessa Silvia Pisaneschi

N.B. – I commenti, le note, le precisazioni e l’organizzazione dei testi o delle foto nei posts, come anche l’inserimento su internet dei lavori, nel bene e nel male,  praticamente sono e sono sempre stati,  in ogni occasione e ‘per ogni dove’, a cura di Piero Pistoia (lavoro siglato: NDC)! anche se non direttamente esplicitato (salvo rare eccezioni).

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I seguenti temi scolastici, assegnati dalla  docente prof.ssa Nara  Pistolesi, furono scritti da Silvia Pisaneschi, al tempo studentessa al triennio del Liceo Classico ‘Carducci’ di Volterra, oggi dott.ssa in medicina.

Vengono riproposti sul nostro blog non solo per  la rilevanza dei loro contenuti, ma anche come esempio non trascurabile di possibile utilizzo di questo blog nei curricula scolastici e non solo.

Il primo, che riguarda il significato del concetto di Cultura (‘Quale Cultura’) che oggi, nel cuore di una ‘globalizzazione ragionieristica e spesso selvaggia’,  sembra fortemente polisemico (tutto è cultura!) e irriguardoso del suo contenuto formativo ed educativo originale,  può essere letto in pdf cliccando sul seguente link:

CULTURA_PDF_Pisaneschi

Il secondo, ‘Voci di poeti a confronto’, riguarda il commento comparato, stringente e qualificato, di una poesia di Giacomo Leopardi, ‘A se stesso’ con quella di Eugenio Montale, ‘Mia vita,  a te non chiedo lineamenti’, ambedue riportate su questo blog e commentate a più voci, anche dalla stessa docente che le aveva proposte al confronto, in particolare quella di Leopardi; ma  in ambedue vede nell’indifferenza il bene di vivere.

Per leggere questo secondo tema cliccare sul link successivo

poesie_confronto_pisaneschi30001

A SE STESSO

Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, nè di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
T’acqueta omai. Dispera
L’ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera
E l’infinita vanità del tutto

Giacomo Leopardi (dai ‘Canti’)

MIA VITA, A TE NON CHIEDO LINEAMENTI

 Mia vita, a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
sapore han miele e assenzio.

Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale (da ‘Ossi di Seppia’)

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Da notare come intermezzo in quest’ultimo articolo appare un’opera dello scultore volterrano Mauro Stefanini; chi volesse leggere un commento sulla sua scultura, e vederne altre, cliccare da Google il suo nome.

I due articoli sono stati rivisitati da IlSillabario N.3-1997-1998

ANCORA DA COMPLETARE

POMARANCE: UNA BREVE PASSEGGIATA FLORISTICA A SCANSIONE MENSILE, PARTE SETTIMA; a cura di Sofia; possibili note del coordinatore (NDC) piero pistoia

piero-pistoia-curriculumok (#)

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NDC –  dott. Piero Pistoia

Continua il monitoraggio botanico-educativo, mappatura delle piante selvatiche, a scansione mensile, lungo un percorso, alla periferia del paese di Pomarance, che, inserito nel paesaggio floristico della Val di Cecina, ne riflette, in prima istanza, le sue caratteristiche botaniche essenziali. Data la vicinanza delle Scuole, potrebbe, nel tempo, se mai la Buona Scuola diventerà attiva, essere utilizzato anche per passeggiate scolastiche culturali ad uso didattico (infatti la comunicazione non sarà meramente descrittiva, ma spesso inserita in un processo di costruzione-scoperta, cioè nei contesti delle OSSERVAZIONI SCIENTIFICHE scolastiche),  e in generale come stimolo all’osservazione guidata della Natura Spontanea della zona, e non solo (se è vero che la vegetazione dell’Italia e delle altre Nazioni limitrofe, circa nella stessa fascia di latitudine, risente mediamente del clima dell’area mediterranea), per ravvivare il concetto di diversità biologica e rinnovare un nuovo patto con la Natura.  E questo è CULTURA! forse più significativa e formativa di altre e senza consumare risorse.

Riflessioni spurie

Se riesci a  ‘nominare’ una piantina dal ricordo, la più insignificante, la più nascosta e sconosciuta,  la riconosci e la inserisci nel tuo quotidiano (per te allora inizierà ad esistere nel Tutto!). Forse potrebbe essere possibile cogliere un parallelo, anche se a livello minore di consapevolezza e di interazione, fra il ‘nominare’ la pianticella e lo straordinario  processo reciproco di addomesticamento fra il Piccolo Principe e la volpe, nel famosissimo grande libello di Antoine De Saint-Exupery! Il ‘nominare’ non è forse il primo passo dell’addomesticamento? La piantina può ‘identificarti’ attivando qualche sconosciuta reazione chimica della sua biologia? Se tale reazione si esplica con un impulso elettro -magnetico, sarebbe possibile misurarlo con un particolare amplificatore? O la misura risulterebbe impossibile perché l’energia da misurare sarebbe così piccola da uscire a sinistra dell’intervallo di tolleranza della misura ovvero si perderebbe nel ‘rumore di fondo’ dello strumento?  Mi ricordo di  tentativi di progetti di circuiti riportati su riviste di elettronica  di anni fa (se possibile ne riporteremo uno) con questi obbiettivi. Le strane associazioni di pianticelle selvatiche, che talora meravigliano, sono volute dal caso? Forse sì, ma non lo sappiamo fino in fondo per la mancanza delle infinite informazioni relative a questi eventi sulla reciproca interazione, sulle interazioni con le comunità di animaletti ad esse associati (insetti, batteri,..), … e sulle interazioni di associazioni lontane nel tempo e nello spazio  attivate dalla loro presenza (interazioni fra segnali debolissimi fra eventi sperduti nello spazio-tempo).  E’ molto probabile che segnali di comunicazione, intra ed extra specifici, esistano (si pensi al fenomeno multiforme del parassitismo e alle sue interazioni, es., cistus-ipocistus…, alla congerie di piccoli animaletti che brulicano nelle associazioni spontanee e non, all’impollinazione, ecc.). Sarebbe da rendere più operativa una disciplina (che potrebbe chiamarsi Etologia Botanica) da sviluppare e su cui investire, se possibile per es., anche sul piano delle nanotecnologie,  per ripulire il segnale dalle energie spurie e permettere misure ed esperimenti, ovvero progettare metodologie statistiche capaci, tramite analisi di molti dati, di focalizzare un segnale rilevante.  Da ricordare che l’ Universo (il Creatore?), è, comunque, uno dei più potenti e precisi registratore di eventi! e mai evento forse si perde (si pensi, per es., alla risurrezione o al trasferimento dei corpi e del loro spirito in molte religioni).

Forse il problema della rilevanza ‘metafisica’ del nome, per certi versi, è anche sottolineato nel film denso e criptico “La Grande Bellezza”, quando la Santa, piccola e rannicchiata al centro dei grandi Trampolieri bianchi, arrivati lì anche per riposare, sussurra allo scrittore che la intervistava, “Io conosco l’unico e vero nome di ognuno di essi“, come l’Universo; ‘di ognuno di essi’, forse perché ogni individuo di ogni specie, possiede un DNA diverso!

EINSTEIN:  la logica ti porta da A a B; l’immaginazione dovunque!     PLATONE: la ‘Verità’ è altrove!

Quando i fenomeni in studio sono  complessi non escludiamo a priori anche qualche valutazione al di là della fisica e del buon senso, che, anche se guardano, ‘vedono’ solo da vicino! mentre il senso comune con  riesce a fare neppure quello.

COME NELLE ALTRE  PARTI I TESTI QUALIFICATI DI RIFERIMENTO PER QUESTO LAVORO SULLE PIANTICELLE SELVATICHE SONO PRINCIPALMENTE I SEGUENTI (consigliamo i lettori, interessati da questi posts, di  procurarseli per i riferimenti, l’approfondimento e la qualificazione delle biblioteche personali!) :

EUGENIO BARONI “GUIDA BOTANICA D’ITALIA” Ed. CAPPELLI

PIETRO ZANGHERI “FLORA ITALICA Vol. I-II” Ed. CEDAM        

SANDRO PIGNATTI “FLORA D’ITALIA Vol. I-II-III” Ed. EDAGRICOLE

EDUARD THOMMEN “ATLAS DE POCHE DE LA FLORE SUISSE” EDITIONS BIRKHAUSER BALE.

N.B. – Il testo precedente di THOMMEN è stato perduto e sostituito dal testo acquistato ad hoc:

E. THOMMEN e A. BECHERER con lo stesso titolo, ma con EDITORE, SPRINGER BASEL AG; più recente, comprende anche le nazioni straniere limitrofe. Si tratta della sesta edizione redatta da Aldo Antonietti. 

VENGONO ANCHE CONSULTATE DUE GROSSE ENCICLOPEDIE SUL REGNO VEGETALE, L’UNA EDITA DA VALLARDI E L’ALTRA DA RIZZOLI; E SVARIATI ALTRI TESTI SECONDARI DI DIVERSE CASE EDITRICI CHE NOMINEREMO QUANDO NECESSARIO.

A questi testi si farà continuamente riferimento esplicito e si spera che Autori ed Editori permetteranno di trasferire ogni tanto anche qualche disegnetto schematico, ‘DESSINS AU TRAIT’, di chiarimento, dai testi  a questo post, precisando sempre e con cura le coordinate da cui  estratto.  Gli unici obiettivi di questo lavoro, infatti, sono e rimarranno solo quelli di ‘costruire’ e comunicare didatticamente cultura, per quanto ci riesce, sempre del tutto gratis (questo blog non ha alcun fine di lucro ed è autofinanziato). Comunque siamo disponibili nell’immediato a qualsiasi intervento su questo post ed altri su avvertimento (al limite, se necessario, anche a sopprimerli!)

Il testo teorico di riferimento sarà:

Carlo Cappelletti “BOTANICA, Vol.  I° e Vol II°”, UTET

VERRANNO USATE NELL’OCCASIONE ANCHE LE SCHEDE RIPRESE DA UN TESTO SCRITTO DA DUE RICERCATRICI DELL’UNIVERSITA’ DI PISA:

Dott.sse GABRIELLA CORSI ed ANNA MARIA PAGNI

 “STUDI SULLA FLORA E VEGETAZIONE DEL MONTE PISANO”;  Arti Grafiche Pacini -Mariotti, Pisa

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CONTINUANO LE NDC

LE PIANTINE DI APRILE 2017 NEL PERCORSO BOTANICO

Avevamo trapiantato una delle piantine da interpretare per registrarne la crescita.

SEGUONO LE FOTO DELLA PIANTINA DURANTE LA CRESCITA, ANCORA DA CLASSIFICARE (prime ipotesi: Rosacea, Apiacea, forse un sedano o prezzemolo selvatico)

PRIMA FOTO IN VASO

Come si vede dalle foto il butto centrale ha foglie con caratteristiche diverse da quelle basali laterali e si presume porterà alla cima fiori e infiorescenze, le sue foglie sono  strette e lanceolate pennato sette.   I lobi delle foglie iniziali (basali: livello zero) più rigide e scure (foglie davanti in basso della foto precedente, fotografate dopo anche ingrandite), sembrano più rotondeggianti  e forse meno incisi delle successive (foto precedente caule a destra e la foto subito qui sotto), pur mantenendo la forma  tendenzialmente romboidale. La forma dei fusti erbacei con le foglie è essenzialmente triangolare a ‘felce’.

 

Sopra: foglia caulina leggermente diversa dalle foglie della rosetta

Sotto: cima della nuova foglia da caule centrale (livello 1°)

Cima delle foglie di uno dei primi  butti centrali; i successivi hanno foglie quasi lineari; tali butti centrali iniziano in un punto del ramo (nodo) con l’apertura di una guaina da cui appare una gemma (vedere foto)

Cima di una foglia di prima nascita (livello zero)

Cima ingrandita della precedente foto

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Confronto fra foglie iniziali e quelle successive

 

 

Oggi 23 Aprile 2017 la piantina precedente ha fatto tre gemme, sui cauli centrali, con  fiori abbozzati (forse) ad infiorescenza  ombrellifera come avevamo previsto.

Sopra, tre gemme fiorifere e foglie filiformi amplessicauli

Sotto: oggi 25 aprile una gemma sta esplodendo  in  una infiorescenza ad ombrella corroborando l’ipotesi di una Apiacea o Umbellifera; per il genere e la specie ancora da vedere.

DA SEGUIRE ULTERIORMENTE LA CRESCITA

FINE NDC

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PASSEGGIATA BOTANICA DI SOFIA; 4 aprile 2017

Passeggiata del 4 aprile 2017

  1. All’inizio della strada vicinale, proprio all’angolo con Via dei Filosofi, ho fotografato questa Brassicacea., che si ripete anche durante il resto del percorso. (Capsella bursa _pastoris)
  2. Vicinissima alla Borsa _pastore ci sono dei cespugli di Fumaria…….. (Credo officinalis). Sono visibili anche i suoi piccoli frutti ancora verdi.
  3. Sulla dx, di fronte alla apertura che porta a S. Anna, nel cespuglietto della foto, (dove inizia una specie di viottolo che segue i campi) ho notato, anche se ormai a fine fioritura, un ‘Giacinto romano’: Bellevalia romana. Non è facile trovarne, è una piantina poco comune. E’ stata riclassificata tra le ‘Asparagaceae’.
  4. Poco più avanti, sulla sx, nelle vicinanze del cartellino dell’Asteriscum, sono fioriti dei piccoli ‘Muscari neglectum’ (pure questa ‘Asparagacea’)
  5. Altra Asparagacea, sempre vicino al cartellino, ho notato l’Ornithogalum umbellatum (latte di gallina comune)

GERANIACEAE DA CONFRONTARE:

  1. Erodium malacoides……o forse alnifolium. Questa pianta è visibile all’inizio della strada, nell’angolo dx dell’incrocio Vicinale S. Anna e Via Filosofi.
  2. Due Geraniacee a confronto: rotundifolium e robertianum (con probabilità)
  3. Geranium robertianum
  4. Geranium rotundifolium
  5. Geranium sanguineum

Queste 3 specie si trovano tutte quante vicinissime, nel tratto di strada mostrato dalla foto. Colonizzano il ciglio e l’argine della via, sia a dx che a sx. Sono specie molto simili tra loro, si differenziano dalla forma delle foglie, ma per l’esatta identificazione, dovremmo aspettare la maturazione d e i frutti…… Simili anche loro, ma potrebbero essere di aiuto.

E’ comunque interessante osservare e confrontare ben quattro di queste piccole specie, appartenenti tutte alla stessa famiglia e così vicine da individuare!

SEGUONO NELL’ORDINE LE 10 SERIE DI FOTO SOPRA NOMINATE DI SOFIA

PRIMA SERIE – Capsella bursa-pastoris (quattro foto)


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SECONDA SERIE – Fumaria officinalis (5 foto)

 

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TERZA SERIE – Bellevalia romana (5 foto)

Sulla destra è posto la grossa pietra di calcare marnoso di ingresso a S. ANNA, nascosta dal cespuglio e si intravede appena la punta a destra; foto circa da ovest ad est

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SERIE QUARTA – Muscari neglectum (6 foto)

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SERIE QUINTA – Ornitogalum umbellatum (3 foto)

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SERIE SESTA – Erodium malacoides (7 foto)

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SERIE SETTIMA – Due Geraniacee a confronto (1 foto)

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SERIE OTTAVA – Geranium robertianum (6 foto)

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NONA SERIE – Geranium rotundifolium (5 foto)

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DECIMA SERIE – Geranium sanguineum (5 foto)

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SERIE UNDICESIMA – ZONA GERANI (1 foto)

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NDC

Foto di Piero Pistoia di G. sanguineum, trapiantato

 

LA PASSEGGIATA BOTANICA DI SOFIA DEL 22 APRILE 2017

CON RELATIVI COMMENTI E FOTO

Passeggiata del 22 aprile

  1. Credo che saper riconoscere con certezza una Apiacea, non sia proprio così semplice… Ho notato che la nostra piantina ‘ignota’ ostenta le sue foglioline basali in diverse varianti e per la maggior parte dei casi cresce prevalentemente al margine della fossetta della strada. Stropicciando le sue foglie con le dita emette un odore che ricorda quello del finocchio o del sedano. Naturalmente per la sua identificazione la terremo in osservazione fino alla fioritura, fino a controllarne i semi. Per ora gli azzardi di ipotesi potrebbero suggerire una certa rassomiglianza con l’Apiacea: ‘Oeante pimpinelloide’=finocchio acquatico. Vicino alla nostra piantina ignota, ho fotografato anche quella di un finocchio, proprio per poterla confrontare con un’altra Apiacea.
  2. Amaryllidacee a confronto: Allium roseum; Muscari comosum; Porro selvatico Si possono trovare lungo tutto il tratto del percorso, ma le foto si riferiscono alle piantine che colonizzano tutto l’argine che va dalla traversa per San Pietro al Ponso.
  3. E’ diventata una consuetudine l’osservazione del piccolo slargo erboso, che si apre di fronte all’indicazione di Sant’Anna. Di solito, nascosta tra i cespugli, spunta sempre qualche specie più insolita del resto del percorso. Ne è la prova questa piccola Plantaginacea, che non fiorirà prima del prossimo mese…. Speriamo resista ai vandalici tagli primaverili dell’erba!!!
  4. Osservazione di 2 Fabacee: Vicia sativa (Veccia comune) e Hedysarium coronarium (Sulla). Le foto si riferiscono al tratto di percorso tra il Ponso e San Domenico.
  5. Quasi davanti al pelago, sta fiorendo la Salvia verbenaca, sempre sul ciglio dx della strada.
  6. Davanti al pelago ho osservato 2 specie diverse di Ranuncolacee. La prima con i fiori più grandi e consistenti si trova sul lato sx, nella fossetta proprio vicino alla rete del pelago. L’altra invece colonizza gran parte del campo di fronde sul lato dx ed ha ramoscelli e fiori molto più esili.
  7. Poco prima del Ponso, sempre sulla dx, ci sono dei cespugli di Cariofillacee. Ho cercato di confrontare le differenze di una Silene molto appiccicosa, che credo si chiami Silene italica, con una Silene Alba.
  8. Anche quest’anno è ancora presente l’Erba vajola (Cerinthe major), sul lato sx della strada, quasi vicino all’asfalto, in corrispondenza della discarica di letame. La pianta è piccolissima, ma già mostra la sua bella fioritura.
  9. Curiosità. Poco prima del Ponso, lato dx, sui rami bassi di una Roverella ho notato questa escrescenza dovuta a parassiti, diversa da quelle che avevo visto fino ad ora.

    1 – QUATTRO FOTO SCATTARE ALLA APIACEA INCOGNITA

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INTERMEZZO: NDC PIERO PISTOIA

Trapiantai in un vaso la piantina ‘ignota’, all’inizio della sua crescita, che è stata più veloce rispetto alle ‘compagne’ rimaste in posto (una specie di esperimento) e oggi (28-04-2017) posso ricavarne le seguenti informazioni:

1 – le prime foglie della rosetta di base (di zero ordine) presentano nei 360 gradi lo stesso sviluppo  come nella foto (vedere anche le altre foto precedenti relative alla pianta in vaso, anche se meno chiare di quelle di Sofia, con i relativi commenti):

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2 – Successivamente appaiono cauli centrali di diametro maggiore alla base, che ai nodi si slabbrano in guaine che si prolungano nelle foglie  (di primo ordine) completamente sette (La max: 2-3 mm ; Lu-max: 10-15 cm) e l’ elemento che resta prolunga il ramo rigato (vedere schema); vedere foto che riporta una foglia del primo livello:

FOTO DI RIFERIMENTO DEL PRIMO LIVELLO

3 – Le foglie  del secondo ordine, che prolungano la guaina come tutte,  sono  sempre più strette e lineari; subito prima delle gemme fiorifere, situate sempre sul prolungamento dell’ultimo segmento del ramo, le foglie sono diventate filiformi (foglie del quarto ordine); le gemme fiorifere, già apparse nella piantina dell’esperimento, stanno iniziando la fioritura in una ombrella semplice con una decina di peduncoli (vedere foto e schema):

Da queste foto sembra che, se si tratta del genere OENANTHE,  forse si può escludere la specie O. acquatica a causa della foglia presso l’infiorescenza; ripresa da Zangheri (op.cit.):

Mi sembra che per controllare l’ultima proposta di ipotesi di Sofia, OENANTHE pimpinelloides, basterebbe controllare le radici (filiformi con ingrossamenti a fuso diffusi) e la forma dei semi, naturalmente se è accettabile il nome del genere. Comunque ciò che sembra certo è che la famiglia sia una Apiacea e che le foglie siano difformi (almeno per  tre ordini o stadi) in funzione dello stato di sviluppo della piantina e quindi della sua altezza, fino a diventare sempre più filiformi e  intere nei pressi del fiore e lunghe una decina di cm. Ombrella con  una decina di peduncoli fiorali. Questi  aspetti rafforzerebbero l’ipotesi di Sofia. Se questa ipotesi fosse vera provare a descrivere i semi non ancora sviluppati! Questo informazione potrebbe corroborare o no l’ipotesi definitiva.

Errata corrige: nel testo le foglie del 1° livello sono considerate di livello zero (rosetta di base); quelle del secondo nella foto precedente, sono considerate del terzo livello; mentre le foglie del secondo livello sono quelle di una  foto precedente siglata “FOTO DI REFERIMENTO DEL SECONDO LIVELLO”; per cui la foto segnata come del terzo livello è in effetti del quarto. Quando avrò tempo riparerò e proporrò anche uno schema della nostra piantina sotto esperimento.

Lo Schema  della piantina ‘Finocchio acquatico’ , è riportato sotto; l’aggettivo ‘acquatico’, forse ci indica che la piantina potrebbe essere presente, nel nostro percorso, in particolare per es., dove il contatto fra la placca di calcare detritico conchigliare di basso spessore ed  il conglomerato a cemento argilloso sottostante, incontra la topografia; lì il terreno è certamente più umido.

 

 

Schema di P. Pistoia

Gemme si affacciano alla sommità della guaina verso foglie filiformi

Aspetto filiforme delle foglie del IV° ordine

Comunque è da precisare che  la semplificazione della descrizione con i livelli non esaurirà certamente le caratteristiche della piantina che è un essere vivente estremamente complesso in continua interazione con un ambiente pure complesso; così per esempio in un ambiente molto umido, riparato dal sole, con terreno opportuno è possibile che si debba aggiungere qualche altro livello intermedio per es.,  fra lo zero e il primo (vedere all’inizio del post, la foglia a destra della PRIMA FOTO IN VASO, e  la foto successiva della stessa foglia, con caratteristiche leggermente diverse dalle foglie della rosetta), così pure variano le altezze lungo i cauli su cui si situano i diversi livelli.

Oggi 21 Maggio 2017 ho notato nel percorso la presunta Apiacea (Ombellifera) Oenanthe pimpinelloides (finocchio acquatico), a intervalli, davanti all’argine della proprietà S. Anna, partendo dalla pietra di insegna, però a destra della strada (venendo da Pomarance), fino a vedere il vecchio arato sopra strada. Alcune piantine si notano anche a destra davanti alla proprietà S. Domenico; in ambiente più arido, le foglie della rosetta a superficie maggiore sono seccate.

Osservando in posto queste pianticelle che si ergono alte sopra delle altre erbe, può suggerirci una possibile ipotesi, che forse non sarà unica, sulla difformità dell’area della superficie fogliare, che tende a decrescere  dal basso verso l’alto del caule; infatti le foglie più basse, a partire dalla rosetta, dovranno avere maggiori superfici verdi, per sfruttare meglio i deboli raggi solari che le raggiungono, filtrando attraverso le erbe associate, rispetto alle altre salendo lungo i cauli.

Sono anche rifiorite varie altre pianticelle (es., la Nigella damascena, la candida Filipendula esapetala (?),… e, in via del Poderino, scendendo a sinistra, davanti al vecchio cancelletto dello stadio, dopo qualche anno, lì è rifiorita, bianchissima, l’Achillela millefolium, una piantina magica, della famiglia delle Composite, strutturata ad ombrella.

Oggi a fine Maggio quella piantina trapiantata in vaso (vedere il post PARTE SESTA), plausibilmente Mesopartes orontium , alta ormai 80 cm, ha abbondantemente fruttificato con capsule all’ascella delle foglie,  rigide vuote contenenti centinaia di semini neri (max 1 mm) oblunghi (fra un fuso ed una palla da base-ball). In alto continua a fiorire. Le foglie, il caule ed i frutti si sono ricoperti di una fine lanugine grigia quasi fino alla cima (?). Un analogo riferimento è riportato anche nel post PARTE SESTA, lì dove si argomenta  di questa pianticella. Vedere foto seguente.

Segmento medio del caule con foglie e capsule globulari; una capsula aperta ha sparso in parte  i  suoi semi. La piccola pietra è costituita da uno strato di calcedonio mammellonare grigio che avvolge una magnesite impura silicizzata (vedere anche il post dello stesso autore cliccando ‘calcedonio).

Oggi 29 maggio è stato possibile fotografare le ombrellette fruttifere dell’Apiacea di cui avevamo proposto un’ipotesi che sta reggendo alla falsificazione, Oenanthe pimpillenoides, (vedi sotto figure):

i):

Foto delle ombrellette fruttifere dell’Apiacea sotto controllo in vaso

Confrontando le precedenti foto con gli schemi corrispondenti nei testi riferimento (in particolare i dessins au trait del II vol. di Zangheri, n… e n…,(op.cit.), possiamo accettare che l’ipotesi proposta sia corroborata, cessando di fare ulteriori accertamenti.

 

FINE NDC piero pistoia

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SOFIA

2 – DUE FOTO SCATTATE AL FINOCCHIO SELVATICO

SEI FOTO SCATTATE AD Allium roseum

SETTE FOTO SCATTATE A MUSCARI comosum

QUATTRO FOTO SCATTATE A PORRO SELVATICO – Allium rotundum

UNA FOTO SCATTATA ALLA ZONA DELLE AMARALLIDACEE

TRE FOTO SCATTATE A PLANTAGINACEE DA OSSERVARE

SEI FOTO SCATTATE A FABACEE A CONFRONTO

QUATTRO FOTO SCATTATE A Salvia verbenaca

SETTE FOTO SCATTATE A RANUNCOLACEE A DX NEL CAMPO

SETTE FOTO SCATTATE A RANUNCOLACEE A sx (nel campo)


CINQUE FOTO SCATTATE A SILENE A CONFRONTO (latifolia)



CINQUE FOTO SCATTATE A Cerinthe maior

DUE FOTO SCATTATE A ROVERELLA

DA CONTINUARE…

14 maggio DI SOFIA

Passeggiata del 14 maggio

A)Ancora Fabacee a confronto. Presenti su tutto il percorso. Le foto si riferiscono alla parte in discesa che porta al Mirto

1)Trifoglio stellato—Trifolium stellatum

2) Trifoglio campestre – Trifolium campestre

3) Trifoglio bianco –Trifolium repens

B Due Rosacee molto simili a confronto

4) Potentilla reptans . Le foto sono relative alle piantine vicino al deposito del letame, anche se la specie è presente un po’ ovunque su tutto il percorso

5) Potentilla hirta. Questa specie invece è presente in numerosi esemplari al margine della strada sul lato dx della discesa del Mirto, dopo l’Alalterno

Oltre alcuni particolari che diversificano la struttura del fiore, queste due specie hanno foglie ben diverse (a confronto nella foto)

C) Loncomelos naborniensis.

6) Fotografato all’inizio percorso, sulla dx

D)Piantine in osservazione:

7) Filipendula in fioritura. Foto a dx appena passato il podere Ponso

8) Linum sp: da tenere in osservazione, se effettivamente si possa trattare di una specie di Lino. (Foto a sx discesa Mirto)

9)Asteracea già presente lo scorso anno. Da controllare appena fiorisce. Si trova vicinissima al Lino.

10)Orobancacea in osservazione davanti il piccolo spazio di campo che si apre davanti all’indicazione di S.Anna. Cresciute in gran numero altre piante di questa specie, in attesa di fioritura.

11) Apiacea in fioritura. Da osservare ancora, ma presumibilmente identificata come un sedano selvatico.

E)Arbusti:

12) Alaterno (Rhamnus alaternus) – Foto vicino alla grande roverella di riferimento lungo il percorso del Mirto

13) Prugnolo (Prunus spinosa) Siepe a dx salita prima del Ponso. Si notano i fruttini già ben sviluppati

14) Cornus sanguinea. Presente anch’esso sotto la Roverella discesa Mirto. Questo ancora in fioritura

SEGUONO LE FOTO DI SOFIA DEl 14 MAGGIO









FiLIPENDULE

LINACEE

COMPOSITE SOTTO OSSERVAZIONE

OROBANCACEE SOTTO OSSERVAZIONE

APIACEE SOTTO OSSERVAZIONE

OTTO SERIE DI PIANTINE DEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI SOFIA SUL PERCORSO DELL’11 GIUGNO 2017

LINK  -> Percorso dell’11 giugno 2017

Percorso dell

Percorso dell’11 giugno 2017
Non facile l’ osservazione delle specie presenti nel percorso, in quanto l’eccessivo caldo di questo periodo, sta disseccando anticipatamente ogni pianta.

1) La Ranuncolacea Clematide vitalba in fiore, poco dopo l’incrocio con la stradina di San Pietro

2) Ciò che rimane dell’Orobancacea: ‘Bellardia trixago’ tenuta in osservazione fin dal mese scorso, nello spazio antistante la segnalazione dell’ingresso di Sant’Anna.

3) Frutto del ‘Loncomelos narbonensis’. La foto si riferisce ad alcune piantine sulla dx poco lontano dalla casa gialla, dopo Sant’Anna.

4) La bella Asteracea: Galactites tomentosa. Alcune piante si trovano sulla dx dopo il podere del ‘Ponso’, altre nella discesa verso il ‘Mirto’.

5) Knautia o Scabiosa??? La differenza tra le due specie talvolta è impercettibile. Con probabilità la piantina in osservazione potrebbe essere una Scabiosa, in quanto la corolla sembra si apra in 5 denti, mentre nell’altra specie si divide in 4. (Foto lato sx, poco prima di San Domenico)

6) Centaurum erythrea. La pianta per l’esagerata esposizione al sole, sembra che stia appassendo prima ancora di completare la fioritura. Osservata sempre sul lato sx prima del capanno davanti San Domenico.

7) Porro selvatico (Allium ampeloprasum) Caratteristica pannocchia globosa che ospita i semi della pianta. Si trova un po’ su tutto il percorso, ormai di consistenza pagliacea.

8) Echium vulgare. Questa boraginacea si trova accanto alla siepe di alloro della casa Fontanelli e lungo la discesa verso il Mirto.

PRIMA SERIE

Ranuncolacea: Clematide vitalba

SECONDA SERIE

Orobancacea: Bellardia trixago

TERZA SERIE

FRUTTO del Loncomelos narbanensis

QUARTA SERIE
Asteracea: Galactites tomentosa

 

 

QUINTA SERIE

Knautia o Scabiosa

SESTA SERIE

Centaurum erythrea

 

SETTIMA SERIE

Allium ampeloprasum (porro selvatico)

OTTAVA SERIE

Echium vulgare

NDC

Ormai sono trascorsi due cicli completi (due anni) di mappatura botanica a scansione almeno mensile del nostro percorso, a nostro avviso sufficienti per un eventuale confronto con un’analogo lavoro che potremmo svolgere fra qualche anno, per cercare, per es., indizi di un riflesso possibile dell’attuale iperbolico cambiamento climatico, magari con l’apparire a sorpresa di qualche pianticella selvatica nuova e rilevante. Cessiamo così il nostro attuale lavoro con questo settimo post. Con l’occasione Sofia ci ha mandato una serie di belle foto di scorci di visuale al tramonto che si sono potuti godere durante le passeggiate nel corso di questo giugno 2017 assolato. Chiuderemo con le foto, sempre di Sofia, di scorci di paesaggio visibili da punti strategici del nostro percorso.