ANCORA UNA RIFORMA DELLA SCUOLA: MONDO SCOLASTICO E MONDO DEL LAVORO, UN RAPPORTO DIFFICILE del dott. Piero Pistoia; post aperto

CURRICULUM DI PIERO PISTOIA
 
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Articolo trasferito da LA RICERCA, Loescher Editore Torino, 15 ottobre 1987
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PREMESSA

Nel lontano 1987 scrivevamo su questo problema, già ritenuto urgente, e dopo quasi trent’anni siamo punto e a capo! In questo lontano articolo si prospettano possibili larvate ipotesi di soluzione da mettere alla prova, naturalmente mai attivate, anche perché, nelle sedi opportune, non fu  certamente letto e figuriamoci se verrà letto oggi. In queste  sedi comunque. a nostro avviso, sembra scarseggiare l’intuito necessario 1) per prevedere nel futuro ( ma mancano anche i dati necessari su cui basarci!), e 2) per strutturare un conseguente progetto che sia efficace sui due versanti (scuola e  lavoro), al fine di realizzare l’obbiettivo. Non si riesce ad imparare niente dalla storia, perché non siamo riusciti a ‘misurare’ (non abbiamo dati statistici rilevanti!) gli svariati interventi robinsoniani  fatti nel passato, per poi aggiustare il tiro nell’andare. Sempre a nostro avviso, infatti, ci siamo preoccupati poco di raccogliere ed analizzare dati statistici sui numerosi progetti educativi tentative messi in atto nel corso degli anni, per poter usare i rilevanti nelle previsioni. Mi verrebbe da pensare che anche alla prossima riforma saremo punto e a capo, vista la tendenza, focalizzata dai quotidiani, verso il lavorare di più rispetto al lavorare meglio! Sulla base di queste considerazioni sono indotto a ritenere  che l’articolo  da me scritto nel lontano 1987, sia oggi più attuale di ieri, a riprova del fatto che in quasi trentanni si è mosso quasi niente!

La premessa è in corso di correzione e modifica.

 

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TRE MODI DI COMUNICAZIONE CULTURALE del dott. Piero Pistoia, post aperto

Se vuoi ingrandire lo scritto cliccaci sopra

CURRICULUM DI PIERO PISTOIA:

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POSSIBILI ESPERIMENTI DI COMUNICAZIONE CULTURALE

di Piero Pistoia

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LA DELICATA PITTURA DI ELENA DELLO SBARBA, a cura di Gabriella Scarciglia, post aperto

POST in costruzione

Il primo commento e qualche immagine sono ripresi dall’inserto  Il Sillabario cartaceo

BREVE COMMENTO SU FIGURE  E  SCHIZZI DELICATI DI ELENA DELLO SBARBA

Il motivo floreale è quello prevalente nella ricerca stilistica dell’artista. I disegni sono realizzati con un tratto sicuro, rapido, che, attraverso l’apporto di colore non materico, diffondono l’impressione di freschezza e vivacità. Determinante al raggiungimento di questo obbiettivo sono le scelte compiute dalla pittrice sulle tecniche usate; colori acquerellati abbondantemente diluiti che costituiscono gli elementi tipici della espressione poetica dell’artista. Le figure, invece, decorate nelle parti interne, fortemente stilizzate, fanno pensare alla pittura degli antichi egizi. In questi disegni, modernità e antichità si fondono insieme in armonia.

IL CRITICO D’ARTE

COMMENTO ALLE ‘MARGHERITE CENTRIFUGHE’, dott. Paolo Fidanzi

Evidente la citazione di MIRO’. A parte il taglio netto del disegno,interessante la sovrapposizione del colore poco accademica e molto emotiva.Quindi più poetica ed elegante. Il lavoro con i fiori – margherita – quei petali a stella molto centrifughi accentuano la linea di fuga del colore e della luce e ricordano, non ripetono, le geometrie kandinskyane. Molto bella l’apertura umile del lavoro – bozza ancora da riempire di colore. Quelle macchie sfocate, ombre di un’eventuale perfezione di contenuto e d’intento realizzativo dell’artista, toccano corde emotive profonde.

Dott. Paolo Fidanzi

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PROBABILI NUOVE TENDENZE DI QUESTA PITTURA

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L’IMMAGINE CHE SEGUE,  “DECORATA NELLE SUE PARTI INTERNE”,  E’ UNA DELLE PIU’ BELLE.

QUANDO RIUSCIRO’ A TROVARE L’ORIGINALE A COLORI LA SOSTITRUIRO’

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Travato l’originale:

 

P. Fidanzi dice:
Evidente la citazione di MIR0′. A parte il taglio netto del disegno, interessante la sovrapposizione del colore poco accademica e molto emotiva. Quindi più poetica ed elegante. Il lavoro con i fiori -margherita-quei petali a stella molto centrifughi accentuano la linea di fuga del colore e della luce e ricordano, non ripetono, le geometrie kandinskyane. Molto bella l’apertura umile del lavoro -bozza ancora da riempire di colore. Quelle macchie sfocate, ombre di un’ eventuale perfezione di contenuto e d’intento realizzativo dell’artista, toccano corde emotive profonde.

Dott. Paolo Fidanzi

LE EMOZIONI POETICHE DI PIERO PISTOIA: commenti a più voci (dott.ssa. Stefania Ragoni e docente Andrea Pazzagli); post aperto

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I commenti che seguono sono stati trasferiti dall’inserto ‘Il Sillabario’

ASPETTI DIONISIACI DELLA POESIA

DI PIERO PISTOIA

Dott.ssa  STEFANIA RAGONI 

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IL MITO E LA POESIA DI PIERO PISTOIA

Insegnante ANDREA PAZZAGLI 

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SENTIMENTO DELLA NATURA DI PIERO PISTOIA

 di ANDREA PAZZAGLI

La filosofia, dicevano i Greci, promana dallo stupore che pervade l’uomo di fronte al mondo, al libero manifestarsi (alèteia) di quella phisys che non si lascia mai completamente comprendere dalla ragione calcolante della scienza, della tecnica, delle metafisiche razionalistiche.

Non diverso dal filosofo è il poeta: è poeta chi sempre di nuovo sa meravigliarsi e dire la sua meraviglia davanti allo spettacolo del mondo, sempre uguale eppure sempre diverso, se nuovo sa essere l’occhio che lo contempla.

A ciò probabilmente pensava anche pascoli quando paragonava i poeti ai fanciulli (poetica del fanciullino); i poeti ed i fanciulli condividono la prerogativa di sapersi ancora stupire, sanno, ancora, non essere banali e non rendere banale il mondo circostante.

Questi pensieri si affacciano alla mente mentre leggo o ascolto le poesie di Piero Pistoia. Sono versi, appunto, mai banali e riescono ad esprimere, spesso con forte efficacia, un senso di profonda partecipazione all’Essere, di comunione con la Natura ( intesa nell’accezione greca di phisys, non quella oggettivante dei Positivisti) non facile da trovarsi. Non c’è in questi versi alcuna imitazione di D’Annunzio e dei suoi panismi, piuttosto l’espressione del legame fra noi e ed il mondo, tra noi e la Natura, che, una volta, era forse dato dal senso comune, ma che, oggi, solo le parole della poesia sanno ancora esprimere. La campagna, il bosco, il fiume, i declivi, le piagge: ecco i luoghi della poesia di Pistoia, luoghi dove ora va a caccia e che, nella memoria e nei versi, tuttavia si confondono con quelli, geograficamente e temporalmente lontani, dell’infanzia già remota. Luoghi, visioni: ma, va notato che, per Pistoia il dato visivo non è mai isolato, si arricchisce, si sostanzia di altre sensazioni, più forti, più carnali, più animali quasi, soprattutto uditive e olfattive. Chi (e anche Pistoia è fra questi) ha varcato il limite della maturità, raramente è esente da una vena di nostalgia per un passato sentito perduto e irrecuperabile: nostalgia si respira in effetti anche in talune di queste poesie, ma senza che mai divenga tono dominante, che mai riesca a spegnere la corposa energia di vivere che rimane tratto distintivo.

Resta da dire del linguaggio poetico. Non voglio azzardare giudizi ed analisi, ma credo che i lettori converranno nel riconosce la sciolta, agile eleganza di questi versi che, senza riferimenti troppo espliciti, mostrano però come l’autore abbia fatto propria la lezione della poesia del primo Novecento.

Gli interessi scientifici  di Pistoia, le sue incursioni in svariati campi del pensiero, non sono senza eco nelle sue poesie: numerosi i rimandi a teorie scientifiche e matematiche, frequenti le parole tratte da vocabolari settoriali. Ma (ed è questa una riprova della solidità del linguaggio poetico dell’autore) queste parole. questi rimandi, non stridono affatto, si inseriscono anzi nel contesto, lo arricchiscono e ne fanno esempio della necessità, oggi centrale, di ibridare discipline, esperienze e vocabolari.

LE POESIE DI PIERO PISTOIA SUL BLOG SONO RAGGRUPPATE, FRA L’ALTRO, ALLE SEGUENTI VOCI (tags)

Riflessioni non conformi

Poesie di paese

Fatica di vivere

Memoria memoria…

Poesie di caccia e Natura

Poesie di “cose” del mito

Solo rassegnazione

Tempi perduti