RACCONTI DI INGIUSTIZIE DI VITA – scritti del dott. Piero Pistoia; con commenti dei docenti Andrea Pazzagli e Pier Francesco Bianchi

PREMESSA ai versi di satira irriverente di Piero Pistoia

con lettera-commento-consigli dell’insegnante Andrea Pazzagli e mail-commento dell’insegnante Pier Francesco Bianchi (Amministratore del blog)

PERCHE’ UNO SCRITTO SUL ‘SARCASMO DI PIAZZA’ SULL’ESEMPIO DEL CELEBRE PASQUINO, LA STATUA “PARLANTE” DEL PERIODO ELLENISTA (III sec. a.C. n.) ?

La decisione di scrivere con rabbia qualcosa sul Sarcasmo di Piazza nasce in particolare da due situazioni, personali secondo interpretazioni soggettive del sottoscritto, simultanee negative che, in sinergia, mi crearono un forte disagio interno. La prima situazione, se risolta, in qualche modo avrebbe riparato e o mitigato una sconfortevole seconda situazione psicologica che, come accenna Andrea Pazzagli nella sua lettera-commento, messo al centro del post, leggibile sotto, si situa al livello “di un punto di vista violentemente antropocentrico”.

Prima situazione – Un particolare evento relativo ad un fantasioso editto su come costruire i giardinetti di paese che in pratica non avrebbe permesso, con spiate di controllo, di trasformare arbusti mediterranei al nostro confine, in grandi alberi (praticamente si voleva conformare il paese in zone condominiali) e fu la goccia che fece traboccare il vaso! Questo anche per rispettare le raccomandazione europee di arricchire anche i giardini privati di grandi alberi. Ma specialmente perché, a mio avviso, un giardino circondato da grandi alberi, anche trasformati da cespugli o arbusti, è un primo passo del procedere verso la costruzione di “posti” per gli dèi, cioè zone magiche e sacre che aiutano a spengere i dolori e le ingiustizie della vita.

Seconda situazione – Un background che attraversa tutta la mia vita lavorativa e non solo e dura tutt’oggi, una situazione psicologica, pesante dentro, che derivava da aver sopportato, nella mia percezione, per molto tempo un perverso e complesso mobbing a varie vie, costruendo anche fatti ad hoc progettando trappole – come far leggere, per criticare, i miei scritti didattici (schede, questionari, appunti…alcuni di questi scritti sono riportati in questo blog) a colleghi meno qualificati, scritti miei questi ultimi spesso pubblicati su riviste scientifiche a direzione accademica! . . .e molto altro ancora più penoso – mobbing (a varie vie), dicevo, promosso da un gruppetto stabile di ‘brave persone’ sedicenti colonne della scuola e della cultura (sic!), in un ambiente di lavoro di molti pendolari, con attacchi, anche sarcastici, gratuiti dietro le spalle solamente e senza possibilità di difesa, e quando capitava, con corrispondenti malevolenze su di me, sia interne all’ambiente stesso (genitori, alunni e, nel tempo, perfino docenti pendolari, nuovi presidi, pure pendolari, persone dell’Usl e del provveditorato, persino ispettori . . .), sia sulla piazza, a colpi di sarcasmo, in questo caso da parte di ceffi piazzaioli di zona, sul falso costruito ad hoc, opportunamente informati. Come quando – nel contempo ero stato nominato preside incaricato dell’Istituto – detti il permesso ad alcuni alunni di entrare 10 minuti più tardi (necessario per accordi con l’azienda dei trasporti), passando vicino ad una porta sentii qualcuno che contattava il provveditorato denunciando, con voce eccitata, questa mia decisione; ma, questa volta, sentii chiaramente, dalla risposta quasi urlata, che gli fu sbattuta , come si dice, la porta in faccia. Potrei continuare a narrare di flake news, senza alcun intervento di fatto, naturalmente!!! O quando sentii il solito gruppetto, venendo a sapere di una mia probabile nomina a preside incaricato, consigliare ad un altro insegnante, una persona corretta e di valore (questa volta!), di intervenire presso il provveditorato per impedire la nomina; chiaramente l’altro affermò con forza che non voleva essere in nessun modo coinvolto in questa tresca meschina. Per non parlare di molte altre svariate accuse studiate ad hoc, con astio, sempre gratuite, appiccicandomi addosso etichette che non sono le mie e non lo sono mai state!. . . .e sappiamo tutti che cosa accade se passano di bocca in bocca….Per andare avanti, però, bisognava stringere i denti, sopportare e dare concorsi su quasi tutte le discipline scientifiche e vincerli! cosa che, a denti stretti, io ho fatto; non cosa da poco a quel tempo, dove era quasi impossibile superarli, prima dei famigerati corsi abilitanti, superati da tutti, e molto altro ancora a mio favore (per es., anche pubblicazioni di svariate decine di miei articoli scientifici e didattici in riviste a direzione universitaria e diffusione nazionale e, . . . alla frontiera della scuola. . . preparazione accurata delle lezioni con appunti e questionari corretti in classe e a più riprese risomministrati, ri-spiegazioni all’infinito e molti alunni consapevoli, ormai uomini, se le ricordano ancora, interazioni dirette con gli alunni e fra gli alunni (Bruner) per facilitare l’apprendimento in classe . . . vedere curriculum dell’autore e alcuni suoi scritti in questo blog).

L’autore fu iscritto all’albo professionale dei docenti di provincia (PI) per l’insegnamento in qualunque Scuola Secondaria Superiore, di praticamente tutte le discipline scientifiche, come da certificazione posseduta.

Leggere anche l’ “EPILOGO” nel post “Quarant’anni all’ITIS di Pomarance” scritto dalla prof.ssa Ivana Rossi

Però quando fu il tempo di andare in pensione, non avevo più denti da stringere per dare il concorso a preside!!! anche se a lungo preparato. Ma, se crediamo alla teoria della “Profezia che si auto-adempie”, mi sono conquistato, in compenso, con la mia determinazione, ma, in special modo, con gli stimoli, la stima e l’affetto e la comprensione della mia grande compagna della vita, Gabriella Scarciglia – che ha contribuito anche a mantenere unita e in buono stato la nostra famiglia, fino ad ora, per ben 57 anni! e 58 il nove gennaio 2014 – mi sono conquistato, dicevo, delle belle “s-palle-quadrate” e sono ancora in azione, anche se con un po’ d’amaro in bocca, ormai senza denti . . . da stringere! 

Oggi quasi al termine della vita (più di 86 anni), infatti, finalmente sono riuscito a circondarmi da cespugli e arbusti della macchia mediterranea diventati veri alberi giganti (Rhamnus alaternus, Viburnum tinus, Pistacea lentiscus, la Phyllirea angustipholia (Lillatro), l’antico migrato dal nord Laurus nobilis ed altre specie ospitate come Prunus laucerasus, . . naturalmente anche con alberi già esistenti cipressi, tigli e lecci, l’acero ‘trilobo’ e altri alberi importati da lontano. Oggi, all’inizio (da via del Poderino) della strada Don Mazzolari, proprio davanti al nostro muro verde, sembra affacciarsi (lo spero) anche qualcosa di simile a riformare “due argini di verde, liberi, a fare anima”, e, proprio oggi, ormai vecchio, ho ripercorso nella mente la storia di questo sofferente scritto, vedere dopo, forse al limite della poesia, modificandolo per l’ultima volta. La fine della storia avverrà però quando avremo terminato la costruzione del nostro giardino dove gli dei, nella mia mente, saranno tornati a mitigare, per poi spengere, rabbie e sofferenze per noi.

Da continuare….

LA LETTERA_COMMENTO_CONSIGLI

dell’insegnante Pazzagli

PRIMO GIUGNO A POMARANCE

IL SARCASMO DI PIAZZA

Versi di satira irriverente di Piero Pistoia, suggerita da un personale sentire

Breve libello in risposta al tacito ‘Editto condominiale esteso’ per uniformare i giardinetti di paese

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Sono a Pomarance tutto il giorno oggi.

In via Mazzolari due argini di verde.

Liberi a fare anima.

Gli uomini piccoli ricamano geometrie

in giardini pelati rapati costretti.

Come le idee. Quelle loro. Naturalmente.

Macchia mare cielo rispettano forme!

non geometrie.

Galileo aveva forse torto!? (1)

Ma qualcuno farà la spia. Certamente.

In questo paese. Anche sul nulla.

Più che altrove. Forse.

Vedere qualsiasi sia è confermare (2).

In questo paese ideatore di Etica.

Col sarcasmo di piazza.

Ricòniugano, sempre a colpa,

parole e atteggiamenti.

Il Certo al servizio dell’aspettativa.

Il Vero dell’invidia (3).

La Cultura del potere (4).

La Presunzione della ricchezza.

E giurano :<<La Norma è questa!!!

se non è così si brucia’ i libri!>>:

In chi, assiduo, lo cerca alberga il Male.

In chi lo vede. Spesso.

Più che altrove. Certamente.

Per meno di trenta denari. Molto meno.

Prima che il gallo canti.

Arriverà la guardia femmina con la sola Ragione.

Sua e del Codice. Le è congeniale.

Divino Ermes dove sei nascosto!? (5)

La stagione è avanzata per le piante.

Forse rimanderemo a Settembre.

Non prometto nulla. Farò quello che posso.

In questo ambito senza contesto!

NOTE

  1. Da questi giardinetti gli dei migrano in cerca di ‘posti’ (non geometrie) dove nascondersi e Ermes ne traccia i sentieri, ‘annusando’ il magico e il sacro nella Natura.
  2. Nel processo di conoscenza, non si deve cercare di verificare ipotesi, ma di falsificarle! perché questo è il solo percorso logico verso la Verità, vista come concetto regolativo (K. Popper)
  3. Diventa Vero ciò che ‘inventa’ l’invidia.
  4. Potere è Cultura e indirizza la Cultura ai suoi fini. Ma il Potere non assimila a sé solo la Cultura! Circola in paese uno slogan :“Potere è Podere”. Non so che cosa significhi esattamente. Ma qualcosa significa di sicuro!
  5. Ermes umanizza il dio apollineo (Apollo) della ragione e della bellezza, solari e codificate, fornendo i suoi nuovi codici estetici.

Se vogliamo capire il senso di Posto sacro nei giardini, leggere il Post “Poesie di ‘Cose’ del Mito”. In questo blog.

Ma

“Anche se vieni da altri ferito nulla ti serve a legartela al dito, perché, sovente, chi umilia di più vorrebbe avere le cose che hai tu!!! da GIROSBLOG” e, d’altra parte…”OMNIA MEA MECUM SUNT!” dai LATINI. Inoltre qualcuno ha anche detto “se conosci i tuoi nemici e conosci te stesso supererai tutte le battaglie” e mi viene, da nonno, anche a mente il motto della Folgore (uno dei miei nipoti, dopo 4 anni nella Folgore, vince il concorso, ed ora lavora nella Polizia di Stato): <<VINCE SEMPRE – CHI PIU’ CREDE – E PIU’ A LUNGO SA PATIR>>.

Oggi ripensando a quei piccoli gruppetti di umani “stabili”, nominati all’inizio, di brave persone (si ritengono anche buonisti!) forse non odiano gli altri e neppure soffrono di invidia per essi, ma interagendo con loro, “godono” nel vedere “traballare” la vittima e, rubandoli energia, si sentono aumentare la qualità della propria vita e forse anche la lunghezza. C’è una specie di stornello toscano ad hoc che dice: “Muore la pecora e la cavalla, muore la vacca nella stalla, muore la gente piena di guai, ma i pezzi di merda non muoiono mai” e rimanendo tali per continuare a vivere, si indebolisce anche la possiblità del perdono.

Infine, come ha detto qualcuno, se ti alzi e ti gira la testa, è la pressione; se ti alzi e ti gira tutto storto, è la sfiga; se ti alzi e ti girano i “coglioni” é l‘ INGIUSTIZIA DI VITA. Uno sfogo-opinione personale: Questi buonisti ladri di anime!? la peggiore genìa!!! i quali, se questo fosse il caso, secondo il mio pensiero personale affranto, in una comunità corretta, non avrebbero dovuto essere ascoltati.

In ultimo mi ricordo di un mio grande amico, ingegnere laureato con 110 su 110 e lode di Pomarance, e di grande valore anche umano, che, purtroppo ci la lasciati, quando ci si incontrava a parlare, anche al bar, di problemi fisici da risolvere ed altro, più volte si lamentava che le persone di piazza denigravano spesso gli altri, anche se da questi non avevano mai ricevuto nessuna ingiuria o malevolenza; io, se ben ricordo, risposi pressappoco così, che il problema è legato al girare il cappello, qui si vive tranquilli se riesci a far girare il cappello agli altri, altrimenti sei tu che lo devi girare con rassegnazione; anch’io non sono mai riuscito a far girare il cappello a un altro, ma nemmeno a girarlo davanti a qualcuno!

I precedenti versi della poesia furono fatti leggere, a suo tempo, alla polizia municipale che li approvò

MAIL-COMMENTO Del dott. PIER FRANCESCO BIANCHI (amministratore del blog)

Caro Piero  

Ho letto e riletto il tuo ultimo scritto. Mi sarebbe piaciuto leggere anche le altre poesie del libello come “Al bar di primo mattino”. In questa poesia e nello scritto precedente fai una analisi un po’ della tua vita. Te sempre costretto a fare concorsi , a darti da fare per insegnare nel modo migliore,   mentre altri, penso per invidia, a metterti i bastoni fra le ruote.  Certamente l’ editto sui giardini sarebbe stata una cosa davvero scandalosa, come il comune volesse entrare nella vita privata dei cittadini per dettare le sue leggi.  Nei paesi e in particolare a Pomarance vi sono varie cricche di persone che cercano di fare mobbing su chi non la pensa come loro e certamente come diceva Dante, il modo migliore per vivere e sopravvivere è  “Non ti curar di loro ma guarda e passa”. Nel posto di lavoro certamente queste voci hanno un peso, ma fuori di esso il peso si alleggerisce di molto. Ritrova le tre poesie che hai scritto . Mi farebbe piacere rileggerle.

Un caro saluto

Pier Francesco Bianchi

Curriculum di Piero Pistoia

Vedere in questo blog in altri curriculum dello scrivente.

“L’ISTINTO E LA RAGIONE – evoluzione, istinto e ragione: aspetti educativi e pensieri personali divergenti”; del dott. Piero Pistoia

Da continuare….

ISTINTO E RAGIONE

UNA PASSEGGIATA FIORITA; scritto e foto originali di Anna Cristina Moratti

Per vedere  questo articolo a nome della “Associazione apps “carrozzadergambini” in pdf, cliccare su :

Passeggiata fiorita n

ovvero leggermente rivisitato, cliccare sul file in pdf :

passeggiata-fiorita-1_corretta (2) di A. C. Moratti

“COMMENTO DELLA DOTT.SSA STEFANIA RAGONI, ALLORA DIRIGENTE ISTITUTO COMPRENSIVO POMARANCE, SUI SASSI MAMMELLONATI”, “ALCUNE POESIE DELLA STESSA AUTRICE” e “UN COMMENTO A POESIE DI TERZI”; a cura di Piero Pistoia

POST IN VIA DI COSTRUZIONE…

Se la dott.ssa Ragoni volesse modificare o integrare i suoi scritti od anche sopprimere questo post, ovvero scrivere su qualche altro argomento, conforme allo spirito di questo blog… contattare ao123456789vz@libero.it.

Riproponiamo il commento della dott.ssa Stefania Ragoni sui “sassi mammellonati”, per renderlo più visibile, data la sua densità espressiva e culturale, a fronte degli altri ben undici commenti  riportati, in questo blog, al termine dell’articolato post, su questi oggetti, firmato da Piero Pistoia e Giacomo  Pettorali

 

 VEDERE” LA BELLEZZA DI UNA PIETRA E’ UN DONO

E’solo un sasso “. E’ un primo commento di qualcuno, forse di molti, comprensibile in un mondo in cui non tutti sono filosofi . O poeti.

Galileo, davanti a un sasso, aveva l’ardire di supporre che anche dietro quell’oggetto informe, si celassero le leggi universali della natura, svelando le quali si troverebbero i disegni di Dio. Così apriva la suggestiva terra di confine tra scienza e religione in cui anche oggi ci ritroviamo, più o meno schierati nell’uno o nell’altro campo.

Certo, è sconvolgente pensare che anche i sassi sono composti di molecole come noi, e che sono gli spazi intercellulari, i legami, a determinare, talvolta, le infinite forme di questo nostro universo, così ricco da togliere il fiato. E pensare che il sasso, questi sassi, c’erano molto prima di noi e saranno ancora lì quando di noi si sarà persa ogni traccia. Noi abbiamo il potere di forzarlo, di modificarlo, ma tra cent’anni lui sarà qui. E noi no.

E’ già stato pietra di una casa, muro di un campo o drenaggio di un oliveto e potrà esserlo ancora, cambiando sì, ma con una lentezza sconvolgente, terribile. Perché il suo tempo è un altro tempo : non è il nostro che è un soffio.

E, fra tanti, ci affascinano questi sassi di fiume, perché ritroviamo la dinamicità della vita, delle modifiche, del lento divenire che anche un sasso mostra, i segni del suo scontro quotidiano con l’altro elemento sacro: l’ acqua.

Non te lo sai spiegare, ma se ti fermi davanti a un sasso, come davanti all’acqua o al fuoco, ti perdi .

Non quesiti metafisici scaturiscono, ma il senso di una sacralità atavica che componeva di sassi i templi agli dei o i cerchi magici nei campi dove non streghe, ma antiche donne “ sagge “ cercavano la divinità dentro di loro, prima che il Cristo lo confermasse che è vero, Dio è anche dentro di noi.

E pensi che proprio una pietra il Cristo ha indicato a simbolo della Sua Chiesa : richiamandoci a un tempo infinitamente più grande del nostro, di noi cellule di Divino i cui legami sono altrettanto invisibili di quelli di un sasso, ma misteriosamente belli .

E attraverso il dono di “ vedere “ la bellezza di una pietra, scopri l’altro elemento divino del creato :

l’ unicità. Ogni sasso è di diversa bellezza, ha una sua forma, le sue esperienze, la sua storia. E’come noi : bello, unico, irripetibile.

Non so cosa abbia mosso Piero, come alcuni di noi, a raccogliere sassi, a circondare di sassi la propria casa e la propria vita .

Quello che so è che i raccoglitori di sassi sono esseri particolari.

Raccoglitori di forme dell’ armonia dell’ universo. Alla ricerca continua di risposte. Di “ quelle “.

Stefania Ragoni

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Per leggere alcune brevi poesie della stessa autrice ed altro (trasferiti dal Sillabario cartaceo), in pdf, cliccare sul link:

Stefania Ragoni_poesie0001

Per leggere un commento a poesie di terzi:

ASPETTI DIONISIACI DELLA POESIA

DI PIERO PISTOIA

Dott.ssa  STEFANIA RAGONI 

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LE POESIE DI PIERO PISTOIA SUL BLOG SONO RAGGRUPPATE, FRA L’ALTRO, ALLE SEGUENTI VOCI (tags)

Riflessioni non conformi

Poesie di paese

Fatica di vivere

Memoria memoria…

Poesie di caccia e Natura

Poesie di “cose” del mito

Solo rassegnazione

Tempi perduti

 

BREVE MEMORIA: VERBASCUM thapsus E LA BIODIVERSITA’, LA FAME NEL MONDO ed altro; di Piero Pistoia e Gabriella Scarciglia

A Roberto Nicolini (opinioniweb) è piaciuto questo articolo considerato fantastico, come da comunicazione (17-07-2019) di WordPress.com all’Amministratore del blog.

piero-pistoia-curriculumok (#)

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Per leggere il breve scritto iniziale in pdf di Piero Pistoia, cliccare su:

VERBASCUM thapsus, INTERVENTI MINIMALI E PROBLEMI PLANETARI – breve memoria

Per continuare, leggere sotto direttamente…

Per leggere i sette posts relativi ai ‘diari’ di un percorso floristico, cercare  in questo blog ‘percorso floristico!

Questi interventi, pur minimali, potrebbero funzionare anche come apprendistato a garanzia per chi già opera o vorrebbe operare nelle grandi strutture mondiali (veri e propri trust finanziari) invocate per risolvere questi problemi planetari, creando su esse una maggior fiducia da parte dei popoli.

Però, il problema accennato di fatto è davvero estremamente complesso e forse non risolvibile; almeno due sono i filtri certi in cui si perdono gli aiuti, uno negli apparati per mantenere attiva la struttura e l’altro in quelli politici che controllano il territorio di arrivo (capi tribù, stregoni…). Noi intanto ci sentiamo di affermare, come nostra opinione, che, sulla garanzia e fiducia in enormi strutture piramidali costituite da centinaia di umani dotati di libero arbitrio, auto-controllate ed auto-gestite che tendono in ogni caso ad auto-mantenersi (vedere da Google il ‘Paradosso di Godèl’), rimaniamo un po’ perplessi e con qualche interrogativo. Se non vogliamo prendere in considerazione anche il fenomeno dell’Enantiodromia eraclitea sul bene e sul male (leggere su questo blog cercando Enantiodromia), che gioca spesso un ruolo rilevante nelle strutture complesse!

In proposito, io e mia moglie Gabriella abbiamo da raccontare una storia vera a noi accaduta tempo fa senza precisare nomi di cose e persone. Al tempo della guerra nel Cossovo o subito dopo, conoscevamo, e lo conosciamo ancora,  un personaggio considerato da noi un caro amico da più di mezzo secolo (almeno da parte nostra), serio, affidabile, di natura buona e generosa, appartenente ad una di queste strutture, che periodicamente si recava  nei territori di guerra, certamente per fare del bene. Si decise allora di consegnargli un certo pacchetto di dollari, secondo le nostre possibilità, non per trasferirli alla struttura, ma per portarli con sé e, se avesse incontrato in quel territorio disastrato per es., una donna con figli, a suo parere, avrebbe dovuto consegnare i dollari direttamente nelle loro mani. Questo accadde, mi sembra, per un paio di volte. La terza volta il nostro personaggio non poté partire per cui  avrebbe affidato il pacchetto ad un altro della stessa struttura con il solito incarico, ma, disse che non avrebbe potuto garantirci l’esito (certamente si riferiva alla consegna diretta a mano!). Questo evento, però, di preciso non esauriva il percorso futuro, e, se meditiamo su quanto accaduto senza essere prevenuti, forse potremmo continuare a ricavarne qualche risposta a qualche interrogativo e perplessità.

Piero Pistoia e Gabriella Scarciglia

QUARANT’ANNI ALL’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE DI POMARANCE (PI, Italy) della prof.ssa Ivana Rossi, con prologo ed epilogo

PROLOGO DI IMPULSO FRA LE RIGHE…

ALLO SCRITTO DI IVANA; A CURA DEL DOTT. PROF. FRANCESCO GHERARDINI

IVANA ROSSI_GHERARDINI


Per leggere l’articolo definitivo, corretto dagli errori di trascrizione e battitura, cliccare su:

IVANA1

 

 

EPILOGO DI IMPULSO OLTRE LE RIGHE…

ALLO SCRITTO DI IVANA; A CURA DI UN EDITORE DI QUESTO BLOG

Riflettendo oltre le righe un editore del blog fa notare come in questo ‘caldo’ saluto al sistema scolastico ITIS di Pomarance non vengano ricordati  personaggi, pur al tempo attivi, di spicco e di punta (purtroppo!), sempre pronti a tendere l’arco… e questa dimenticanza ha probabilmente un senso. Ciò, forse, potrebbe corroborare l’ipotesi che nessun sistema complesso ovunque situato nell’Universo possa mai essere considerato un ‘Paradiso’,  ma si costruisce attraverso un continuo agitarsi, confrontarsi e scontrarsi all’interno di coppie fra opposti Principi, che, pur nominate con appellativi diversi nel corso della storia dei miti umani, sembrano nel contenuto rispettare i significati attribuiti alla coppia Yin-Yang (vederne sopra il simbolo): emblematico, maschile-femminile, ma, per altri versi, tenebre-luce, male-bene, morte-vita, ecc.. Sembra plausibile, allora, l’affermazione che, nei paradisi dei terrestri, si nascondano sempre serpenti spesso dotati di veleno (per lo più da invidia genetica, nella fattispecie)!

 

“LE NUOVE GENERAZIONI ED I PROBLEMI PLANETARI: immettiamo il folclore nel circuito culturale”; a cura di Piero Pistoia

CURRICULUM DI PIERO PISTOIA :

piero-pistoia-curriculumok (#)

IMMETTIAMO IL FOLCLORE NEL CIRCUITO CULTURALE

Premessa

Per rendere efficace per la scuola il processo di inserimento del folclore nei circuiti culturali, sembrerebbe necessario cercare di canalizzare il Mondo-3 (una specie di Iperuranio culturale popperiano, mutuando l’idea platonica, dei problemi, delle argomentazioni critiche, delle teorie…) con il Mondo-2 (mondo culturale del sentimento e della creatività s.l….).

Per leggere l’articolo cliccare sul link:

PROBLEMI PLANETARI0_P. Pistoia

Rivisitato e trasferito da ‘Volterra 7’ anno III N.21

EVOLUZIONE, ISTINTO, CACCIA: considerazioni educative personali di Piero Pistoia

EVOLUZIONE, ISTINTO, CACCIA:

Considerazioni educative personali a cura di Piero Pistoia

Per vedere in pdf l’articolo cliccare su:

CACCIA10001

 

Altrimenti leggere di seguito, in jpg, con calma:

 

 

N.B. 1) L’autore siglato R.P. nella bibliografia è Piero Pistoia; 2) gli articoli a firma Piero Pistoia sono riportati rivisitati anche su questo blog; 3) da cercare su questo blog anche “Sociobiologia”, “Evoluzione” ed “Enantiodromia” per leggere altri contenuti affini in articoli dello stesso autore. Anche in “Poesie di caccia” si ritrovano, senza pretese, gli archetipi evolutivi (…. a dividere il cibo/e non a gioco/’conta’ il cacciator la preda)

Piero Pistoia

MEMORIE E COMPLESSITA’: relazione della prof.ssa Laura Pineschi

NBA Riccardo Fracassi e piaciuto questo post, come da mail all’Amministratore del 26-Marzo- 2018.

La relazione dal titolo “ memorie e complessità” denota, secondo la professoressa, un contesto sociale e didattico , che ne costituisce la base, un po’ datato, ma l’impianto ideologico è ancora condivisibile; per cui ella ne ritiene valida la pubblicazione sul Blog.

MEMORIE E COMPLESSITA’