N.B. – SE NON ESPLICITATO ALTRIMENTI, LE FOTO, PROGETTI, SCRITTI, ARGOMENTAZIONI E COMMENTI SONO DEL COORDINATORE PIERO PISTOIA (NDC)
Continua il monitoraggio botanico-educativo delle piante selvatiche, a scansione mensile, lungo un percorso, alla periferia del paese di Pomarance, che, inserito nel paesaggio floristico della Val di Cecina, ne riflette le sue caratteristiche botaniche essenziali. Data la vicinanza delle Scuole, potrebbe, nel tempo, se mai la Buona Scuola diventerà attiva, essere utilizzato anche per passeggiate scolastiche culturali ad uso didattico – infatti la comunicazione non sarà meramente descrittiva, ma spesso inserita in un processo costruttivo di ricerca scoperta, cioè nei contesti delle OSSERVAZIONI SCIENTIFICHE scolastiche – e in generale come stimolo all’osservazione guidata della Natura Spontanea della zona, e non solo (se è vero che tutta la vegetazione italiana e delle Nazioni limitrofe, circa nella stessa fascia di latitudine, risente mediamente del clima dell’area mediterranea). Questa comunicazione culturale può ravviare il concetto di diversità biologica e attivare una interazione positiva con il mondo della Natura.
COME NELLE ALTRE PARTI I TESTI QUALIFICATI DI RIFERIMENTO PER QUESTO LAVORO SONO PRINCIPALMENTE I SEGUENTI:
EUGENIO BARONI “GUIDA BOTANICA D’ITALIA” Ed. CAPPELLI
PIETRO ZANGHERI “FLORA ITALICA Vol. I-II-III” Ed. CEDAM
SANDRO PIGNATTI “FLORA D’ITALIA Vol. I-II-III” Ed. EDAGRICOLE
EDUARD THOMMEN “ATLAS DE POCHE DE LA FLORE SUISSE” EDITIONS BIRKHAUSER BALE.
VENGONO ANCHE CONSULTATE DUE GROSSE ENCICLOPEDIE SUL REGNO VEGETALE, L’UNA EDITA DA VALLARDI E L’ALTRA DA RIZZOLI; E SVARIATI ALTRI TESTI SECONDARI DI DIVERSE CASE EDITRICI CHE NOMINEREMO QUANDO NECESSARIO.
A questi testi si farà continuamente riferimento esplicito e si spera che Autori ed Editori permetteranno di trasferire qualche disegno schematico di chiarimento dai loro testi a questo post, il cui unico obiettivo è e rimarrà solo quello di ‘costruire’ e comunicare didatticamente cultura, per quanto ci riesce, sempre del tutto gratis. Comunque siamo disponibili nell’immediato a qualsiasi intervento su questo post su avvertimento (al limite, se necessario, anche a sopprimerlo!)
Il testo teorico di riferimento sarà:
Carlo Cappelletti “BOTANICA, Vol. I° e Vol II°”, UTET
Con GIUGNO 2016 inizia la PARTE QUARTA di un nuovo ciclo di diari osservativi sulla flora selvatica dello stesso percorso.
Chi volesse da subito informazioni sulle seguenti piantine può chiccarci sopra:
EPILOBIO con schemi e ipotesi sulla specie
EPILOBIO1 per vedere altre foto di Epilodio
ALTHEA cannabina con schemi
Per la storia della classificazione della ALTHEA cannabina, chiccare anche, nella PARTE PRIMA, sul link interno ‘ALTHEA cannabina’ subito dopo la cartina topografica del percorso.
NDC – Da chiarire ancora sui riferimenti. Lungo la sterrata dopo il primo cartello per il mirto, dopo una decina di metri scendendo, sulla destra parlammo di una ‘roverella’; si tratta del grosso albero scavato, nero all’interno? Poi Sofia ha parlato ultimamente (nella PARTE TERZA) di due riferimenti lungo la stessa sterrata. Dalle foto sembrano lo stesso albero: una grossa quercia a tre tronchi; scendendo si trova sospeso sul piccolo argine a sinistra, a una ventina di metri dal precedente? Si tratta ancora di una roverella? Guardare la foto e rispondere alle domande. Le foglie attribuite alla roverella, hanno la parte superiore più bombata e meno seghettata di quelle della quercia? Ovvero le foglie non sono utili per la differenza? Quali sono le differenze fra quercia e roverella ora che hanno le foglie? Le foglie attribuite per ipotesi alla roverella sono state staccate dal grosso cavo nero e dall’altro riferimento; le altre da un’altra pianta che mi è sembrata una quercia. Insomma lungo la sterrata ci sono altre roverelle?
Confronto foglie di Quercia
UNA SINTESI SULLE DIFFERENZE fra Quercus robur e Q. petraea, a cura di P. Pistoia
Quercus robur (Farnia o Quercia s. l. ) Rovere (Quercus petraea)
Foglie: con picciolo breve -> con picciolo lungo
due orecchiette asimmetriche -> nessuna orecchietta
max terzo superiore -> max a metà foglia
ambedue le facce glabre -> le due facce diverse
picciolo foglia assente -> picciolo lungo
Frutto: peduncolo lungo -> peduncolo breve
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Ecco le risposte_commento di Sofia
Per quanto riguarda il riconoscimento delle varie specie di Quercia, non è proprio cosa facile, diciamo che talvolta è un vero rompicapo.
Le 4 specie più similari, si differenziano per pochi particolari e solo un occhio esperto attento all’osservazione, durante tutte le fasi annuali di vita
della Querce, può notare queste piccole differenze.
La Rovere (Quercus petrea) è la specie più diffusa dalle nostre parti. Le differenze che la distinguono dalle altre riguardano solo la foglia e il frutto.
La foglia mostra un peduncolo evidente che la sorregge. La parte superiore della foglia è glabra mentre quella inferiore leggermente, e non sempre, pelosa. La larghezza massima della foglia si ha nei lobi più bassi (più o meno nel terzo). Un altro particolare che la contraddistingue è l’assenza del peduncolo della ghianda.
La Roverella (Quercus pubescens) è molto simile alla rovere (infatti sono queste due specie che si possono maggiormente confondere tra di loro). Come suggerisce il nome è riconoscibile per i rametti giovani peluriosi. Pure la parte sottostante della foglia è nettamente più pubescente della Rovere. Anche i frutti e il loro peduncolo sono similari tra le due specie perciò facilmente confondibili. La roverella ha la cupola con squame più appressate e più vellutate, inserite per metà sul frutto, ma non sempre è evidente questa piccola differenza.
La Farnia (Quercus robur) è già più riconoscibile dalle altre. Le sue foglie hanno larghezza massima nei lobi più alti, ma soprattutto non hanno peduncolo. Alla loro base hanno due piccoli lobi come orecchiette. Glabre su tutte e due le pagine. La ghianda invece ha un peduncolo lunghissimo ed è lunga e più elegante delle altre.
Nelle nostre zone, non ne ho viste molte, solo in Farneta, Berignone e lungo il torrente Secolo…..ma se vuoi osservarne alcune in paese, devi andare dietro l’edificio del teleriscaldamento!!!!
Il Cerro (Quercus cerris) comunissimo ovunque nei dintorni, ha le foglie profondamente lobate, tanto che talvolta i lobi sono così scavati che raggiungono la venatura centrale della foglia. La ghianda è inconfondibile perché è inserita in una cupola tutta arricciata.
Ma le querce, estremamente polimorfe e ibridabili possono ingannare anche le persone più esperte!
IL RICCO REPERTORIO DI FOTO LUNGO IL PERCORSO DI SOFIA IL 6-GIUGNO-2016 CHE PRATICAMENTE ESAURISCE TUTTO IL POST, eccetto il commento sull’EPILOBIO e la proposta della sua specie
LA COMPOSITA Cotha altissima
Dove si può vedere C. altissima nel percorso:
Cota altissima
LA BORRAGINACEA Echium volgare
Dove si può vedere E. vulgare nel percorso:
Echium vulgare
L’ Apiacea Eryngium campestre
Dove si può vedere E. campestre nel percorso:
Eryngium campestre
Questa pungente Apiacea già fiorita, si trova sul lato sx della strada, proprio sul margine accanto all’asfalto, vicino alla vigna, a 30 metri dal Ponso (NDC: scendendo verso San Domenico).
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LA RUBIACAEA Galium mollugo
Dove si trova G. mollugo nel percorso, clicca :
Galium mollugo
La piantina di Galium è presente un po’ ovunque su tutto il percorso. Le foto si riferiscono a quella vicino la fossetta poco prima del Ponsino.
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CONFRONTO FRA DUE FAGACEE del genere Lathyrus
Per vedere dove si trovano nel percorso ed altro, cliccare su:
Solito confronto con due fabacee
Confronto con due fabacee simili:
Lathyrus sylvestris: sul lato dx della strada, di fronte alla rete che dopo 20 metri circa, porta al pelago dopo Sant’Anna.
Lathyrus odoratus: sul lato sx della strada davanti all’ingresso di san Domenico, dove iniziano i cipressi.
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La CARYOPHYLLACEA Petrorhagia prolifera
Per vedere dove osservare questa Caryophyllacea, cliccare su:
Petrorhagia prolifera
Una piccolissima Caryophillacea che ho notato mentre osservavo altre piante, sul lato dx della via, dove si apre in uno slargo, che curva per la discesa che porta al Mirto. Davanti Poggio Bianco (da chiarire)
FINE REPERTORIO
NDC – Da ricordare che Poggio Bianco è la zona al termine della via sterrata indicata dal primo cartello per il Mirto, oltre il secondo cartello!
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SCHEMI E SCHIZZI DELLE Cariophyllaceae descritte
992: Petrorhagia proliphera
da P. Zangheri “Flota Italica II”, CEDAM
da continuare…
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LA CRUCIFERA Raphanus raphanistrum
Per vedere dove si trova questa Crucifera, cliccare su:
Raphanus raphanistrum
Si tratta di un Ravanello selvatico fotografato sullo spiazzo a dx, sulla curva prima che la strada discenda verso il Mirto (davanti Poggio Bianco).
Simile a molte altre Crucifere con fioritura di colore giallo, ma ora il suo frutto lo rende inconfondibile.
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FRUTTI VARI
Capsula frutti del papavero. Davanti al Ponso (zona letame).
Frutti Scorpiurus muricatus: la piantina che abbiamo tenuto in osservazione da quasi un anno! I suoi frutti sono davvero curiosi, diciamo belli! Si vedono un po’ dappertutto, ma la foto è fatta nella discesa che dal Ponso porta a San Domenico, sulla dx al margine del campo di avena.
Frutti del Biancospino: Cespuglio grande davanti Sant’Anna, lato dx strada. Già fotografato quando era in piena fioritura, ora si notano i piccoli frutti che stanno crescendo.
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FRUTTI VARI: dove si possono vedere nel percorso
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SOFIA IL 14 GIUGNO
IL CIRSIUM arvense (ho corretto il genere)
Cirsium arvense
(Cardo campestre): davanti la casa con pelago. Lato dx della strada proprio sul bordo, poco prima dell’incrocio sulla dx.
(Elimina le foto in eccesso)
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Dianthus carthusianorum
Dianthus carthusianorum: commento in txt
SCHEMA DA P. Zangheri, “Flora Italica II”,CEDAM
997: Dianthus cathusianorum
Possiede sottospecie che cambiano nome con la forma della brattea del calice.
GALIUM verum
Galium verum
(Caglio zolfino), una Rubiacea che comincia a spuntare su tutto il percorso. Osservata nei pressi del cartello della Spirea, però sul lato dx della strada. Le Rubiacce in generale hanno una sezione del caule tendenzialmente a geometria non circolare.
Galium verum: commento in txt
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MELILOTUS albus
Melitotus albus
L’esile fabacea, cerca di resistere tenacemente alle mille avversità, giacchè è spuntata proprio sul bordo asfaltato della via.
Si trova a poche decine di metri, dal cartello di inizio percorso della ‘strada vicinale’, sul lato dx, sporgente sulla strada.
NDC – Da notare che esistono due cartelli che indicano la vicinale: uno all’incrocio con via Filosofi (inizio?) e l’altro presso Poggio Bartolino (fine?)
Melitotus albus
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Scabiosa columbaria
In un primo momento avevo pensato che si trattasse della Knautia arvensis, poi osservando le foglie cauline, così minuscole con segmenti molto sottili, credo che si tratti della Scabiosa. Anche la conformazione dei lobi del fiore, che sembrano suddividersi in 5 parti (invece che in 4 come nella Knautia), avvalora l’ipotesi.
Fotografata al margine interno della rete metallica, che in pochi metri raggiunge il pelago. Lato sx della strada, però è presente anche di fronte sul lato destro, quasi sul bordo stradale.
Scabiosa columbaria in txt
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Teucrium chamaedrys
Teucrium chamaedrys
La profumata lamiacea si trova all’inizio del percorso, sul lato dx della strada, subito dopo l’incrocio per ‘S.Pietro’ e l’oliveta del lato opposto.
In alto sull’argine tufaceo, insieme a un ramo di erba medica.
Teucrium chamaedrys in txt
NDC – In questo scorcio di giugno nel passare mi è sembrato di intravedere una densa fioritura di chamedrys nel prato subito a sinistra dopo l’incrocio di via Del Poderino con via dei Filosofi. Il controllo non è stato possibile: il giorno dopo il prato era stato rasato.
Il T. chamedrys ha fiori in numero variabile da due a sei per ogni nodo riuniti all’ascella delle foglie.
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FINE NDC
Trifolium campestre
E’ presente un po’ ovunque durante il tragitto, ma le foto si riferiscono alle piantine sul bordo dx della discesa che conduce al Mirto, qualche decina di metri dopo la quercia biforcata, presa a riferimento altre volte. (NDC: OK)
Trifolium campestre in txt
VARIE
La Malva cannabina in attesa di fioritura.
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NDC di Piero Pistoia
Malva cannabina non figura nella letteratura in mio possesso; esiste Althea cannabina (detta Malva canapina). Esiste invece Malva alcea. APRIAMO UNA ARGOMENTAZIONE…..
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FINE NDC
Lungo il tragitto ancora bei cespugli fioriti di rose bianche, che sembrano ornare la strada.
Sperando che resista ai tagli selvaggi, continua a crescere la nostra pianta ‘X’, in osservazione dallo scorso inverno e oltre. Per diversi particolari suppongo che si possa trattare di Enula baccherina (Inula konizae).
La sua fioritura sarà piuttosto insignificante come tipologia di ‘fiore’, ma molto sospirata!!!!
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NDC P. Pistoia
(NDC) Nel giugno del 2015, dopo attente osservazioni (riportate nella PARTE PRIMA) e controlli, mi convinsi che la malvacea fotografata anche oggi, praticamente nello stesso posto, e individuata come Malva cannabina, fosse da attribuire alla specie Anthea cannabina (chiamata volg. Malva canapina). In effetti Malva cannabina sembra non esistere in letteratura, come già precisato.
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FINE NDC
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I. conyza
Inula conyza
VARIE in txt
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INIZIO NDC Piero Pistoia
(NDC) Foto di Inula viscosa in vegetazione e Tòrilis arvense (?) nate nell’ultimo tratto della sterrata subito prima della seconda indicazione per il Mirto. Qui sono rinate molte altre piantine di Giugno (per es. la Gentianacea Chlora perfoliata, la Verbena, l’Iperico, il Meliloto,l’Eringium, il Galium verum, una seconda Apiacea,…).
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EPILOBIO
Pianticella che sta fiorendo da classificare, fotografata circa a un quarto della strada sterrata fra i due cartelli del P. Il Mirto scendendo sulla sinistra, presso la grossa quercia a tre tronchi già considerata come riferimento.
Pianticella x1
Pianticella x2
Pianticella x3
Pianticella x4
Pianticella x5.
Abbozzo di descrizione: rametti alternati con foglie lineari lanceolate alternate a rotazione destrorsa, cime, ad occhio, a lunghi peduncoli fiorali (?) tendenzialmente corimbose, piccoli fiori terminali sul rosa (?) appena accennati con calice. Il caule centrale, quasi nero dalla parte della strada, alto fino a 1.5 m, a sezione non circolare, tendenzialmente quadrangolare. Non è una Composita. DA PRECISARNE LA DESCRIZIONE.
Nell’ultimo segmento di giugno Sofia propone il genere Epilobium; da precisare la specie. Quelli che apparivano ad occhio come lunghi peduncoli fiorali Sofia scopre che si tratta addirittura di baccelli a sezione molto sottile pieni di semi con pappi con in cima un ‘accenno’ di fiore, come riferisce nella PARTE QUINTA (Luglio); la distribuzione dei baccelli (tendenzialmente a ‘cima corimbosa’) fa pensare a fiori in un racemo lungo spiciforme (a spiga) con fiori a ovario inferiore che, una volta fecondato, potrebbero allungarlo formando il sottile baccello; seguono foto di questi strani frutti che, secchi, a partire dall’alto si incrinano in lunghe e sottilissime lacinie filiformi longitudinali, aprendosi sempre di più a stecche di ombrello, liberando, in tal modo, i piccolissimi semi e pappi contenuti. Manca la descrizione della corolla e delle altre parti del fiore che non abbiamo potuto osservare.
Ipotesi sulla specie: Epilobium angustifolium
SCHEMI ESPLICATIVI…….da P. Zangheri “Flora Italica II”, Cedam, Padova
NB – Se a causa della lentezza di internet le foto degli schemi rimangono implicite, il nome del file di riferimento è erroneamente Inula e non Epilobio, anche se poi le foto esplicitate sono dell’Epilodio (ASPETTO CORRETTO!)
Epilobium angustifolium: cima fiorita e foglie cauline
Epilobium angustifolium: fiore in sezione
Per vedere uno schema che riporti il ‘funzionamento’ dello strano baccello, osservare il frutto di E. roseum (3057)
3057: E. roseum; frutti e foglia
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ANCORA NDC
Tòrilis arvensis
T. arvensis ed I. viscosa in vegetazione.
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Galium verum sulla sinistra scendendo davanti al secondo cartello per Il Mirto alla fine del percorso
Galium verum con Spirea exapetala in vegetazione
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La Gentianacea Chlora perfoliata con Meliloto in fiore in basso adestra
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Intorno al 24 giugno (San Giovanni) Sofia scatta gruppi di foto per varie specie botaniche durante le sue visite al percorso in studio a partire dalla Gentianacea Chlora perfoliata (Blackstonia perfoliatata) già studiata che si presenta in fusti eretti, ramosi in alto; foglie basali da lanceolate ad ovate; le intermedie triangolari acuminate. Fiori su peduncoli di 3-4 cm; calice diviso quasi completamente il lacinie; corolla gialla a imbuto; il seme è una capsula ellissodale
FINE COMMENTO di P. Pistoia
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Blakstonia perfoliata e Centaurium Erytrea: in testo per vedere dove di trovano
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Dipsacus fullonum: dove si trova in txt
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EPILOBIO1
Epilobium: dove si trova in txt
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Ferulago campestris: dove si può vedere nel percorso in txt
INIZIO NDC Piero Pistoia su F. campestris
Frutto 4 mm x 8-12 mm con coste laterali saldate in un’ala liscia, di forma ovale schiacciata, leggermente striato che tende ad annerire; fusto eretto glabro, lucido un po’ ingrossato ai nodi; rami alti tendenzialmente verticellati; foglie basali (2-5 dm) 3-4 pennatosette, completamente divise in lacinie lineari molli (o.5-5-8 mm) tendenzialmente divergenti ad angolo retto ombrelle a 0-12 raggi; petali gialli larghi un mm.
Fusto intermedio e due semi rotondeggianti: uno di profilo
FUSTO INTERMEDIO DI Ferulago campestris
Cima di F. campestris con ombrelle e semi; si nota un piccolo coleottero a righe longitudinali nere
i
3130 – foglia di F. campestris schema ripreso da Zangheri, opera citata
FINE NDC
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Arum italicum
Arum italicum: dove si può vedere nel percorso, in txt
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Cichorium intybus: per vedere dove si trova nel percorso in txt
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Frutti di arbusti: per sapere i tipi di frutto delle foto e dove sono state scattate in txt
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ALTHEA cannabina
VARI TIPI DI MALVE NEL PERCORSO: cannabina e punctata
MALVACEAE
Per la classificazione aiutarsi con gli schemi ripresi da P. Zangheri, o. c.
ALCUNI SCHEMI SU ALTHEA E MALVA
Malva alcea: fiore da sotto
Malva alcea: foglia
SEZIONE FIORE Malva sylvestris
ALTHEA cannabina
Althea cannabina: foglia media_superiore
Althea cannabina: calice e calicetto
Medicago sativa: osservazioni in txt
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Salvia verbenaca
Salvia verbenaca: su questa salvia in txt
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La Torilis
Torilis arvensis: la T. arvensis nel percorso in txt
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Verbena officinalis
Verbena officinalis: cosa dice Sofia sulla V. officinalis del percorso in txt.
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SEGUIRA’ IL LAVORO A PARTIRE DA LUGLIO CHE INSERIREMO NELLA PARTE QUINTA
FINE QUARTA PARTE