BREVI CONSIDERAZIONI NON CONFORMI SULL’INTERPRETAZIONE EVANGELICA, parte prima: sul Creatore e Suo Figlio, il concetto di peccato, la sofferenza, la morte, i miracoli e le ‘otto’ virtù capitali; di Roberto Gervaso, post aperto a cura di Piero Pistoia (Editore)

Questo scritto-intervista di R. Gervaso è stata condotta dalla giornalista Viviana Ponchia e pubblicata sul quotidiano LA NAZIONE del 24-08-2019 a pag. 10.

Si ringraziano autori e redazione  del giornale LA NAZIONE, se ci permetteranno di mantenere su blog questo scritto. In caso contrario, avvertiti alla mail ao123456789vz@libero.it di uno degli Editori_coordinatori del blog, provvederemo nell’immediato a sopprimerlo.

NOTA BENE

Per comprendere un “oggetto” complesso multidimensionale è necessario “osservarlo” da diversi punti di vista indipendenti (uno dei criteri di questo blog). Così l’oggetto culturale “Religione”,  a più dimensioni, dovrà essere ‘letto’ ,in una comunicazione culturale, da diversi scritti più o meno ortodossi e difformi. Per trovare questi scritti in questo blog cercare per es. con il tag  “Religione“.

 

TITOLO DELL’INTERVISTA

<<Si’, SONO UN PECCATORE. SE DIO VUOLE>>

Roberto Gervaso: ho trovato la fede ragionando. <<La virtù più grande? il perdono>>

GERVASO_NAZIONE

Su argomenti similari si può dare una occhiata anche ad altri post cercando per es., i tag ‘conoscenza alternativa‘, ‘Interpretazione evangelica, parte seconda‘…

POST DA CONTINUARE…

La memoria: la preziosa eredità del prof. Renato Bacci; a cura della dott.ssa Nara Pistolesi

Quando il giardino della memoria inizia a inaridire,

si accudiscono le ultime piante e le ultime rose rimaste

con un affetto ancora maggiore.

Per non farle avvizzire, le bagno e le accarezzo

dalla mattina alla sera:

ricordo, ricordo, in modo da non dimenticare”

Orhan Pamuk

            Questo bellissima citazione dello scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, apre l’ultimo libro del prof.  Renato Bacci, che ci ha lasciati lo scorso 13 Agosto dopo un lungo periodo di malattia. L’opera dal titolo “Attenti ai piccioni”, arricchita dalle foto di Damiano Dainelli, ripercorre la vita dell’autore negli anni ’50 – ’60 del secolo scorso, strettamente intrecciata con la vita della città  di Volterra, sullo sfondo degli eventi storico-sociali di quegli anni: una testimonianza di un legame profondo che il prof. Bacci ha sempre sentito con la sua città, di un forte e appassionato impegno civile, mai venuto meno nella sua vita, di attenzione alle persone che abitavano la città e la contraddistinguevano, di rapporti di amicizia vissuti intensamente. Il libro è testimonianza degli interessi e delle  passioni di un giovane fino agli studi universitari che hanno coinciso con gli eventi del ’68: questo è stato il  terreno su cui si è formato l’adulto che ha fatto dei propri interessi la vita di ogni giorno.

            L’impegno civile si è concretizzato  in una mai interrotta attività politica e culturale nell’amministrazione comunale di Volterra come assessore, nel Museo “Guarnacci”, nell’”Accademia dei Sepolti”, nella ASP “Santa Chiara” e in molte altre realtà della città. La passione per lo studio del mondo classico è stata alla base della sua attività di insegnante di Greco e Latino che si è svolta nel Liceo Classico “G. Carducci” di Volterra e poi il suo impegno di Preside: i suoi ex studenti ricordano la  passione per le discipline che insegnava, la profonda competenza, l’ autorevolezza, ma soprattutto l’attenzione allo sviluppo del pensiero critico nei ragazzi e nei giovani, il dialogo ed il confronto con loro sui temi di attualità, con profondo rispetto della loro personalità e delle loro idee. La medesima passione e la consapevolezza del valore profondo della cultura classica per il cittadino di oggi hanno animato fortemente  l’ ininterrotta battaglia per il mantenimento del Liceo Classico a Volterra. L’attività di insegnante e di uomo politico è stata sempre affiancata da uno studio continuo che si è espresso in numerose pubblicazioni.

            Molti suoi  studenti sono poi divenuti amici nella vita: lo testimoniano gli incontri conviviali nella sua casa con ex studenti e colleghi di varie generazioni. I profondi rapporti che il prof. Bacci ha intessuto nel tempo sono risultati evidenti nell’incontro per l’ultimo saluto, venerdì 16 Agosto in piazza XX Settembre a Volterra: ex studenti e colleghi, persone degli ambiti politico e culturale, semplici cittadini si sono stretti intorno alla famiglia, uniti al  Sindaco, Giacomo Santi, che ha portato l’ abbraccio affettuoso dell’intera comunità cittadina. Oltre al Sindaco, hanno ricordato i tratti distintivi della sua personalità e del suo impegno politico-culturale, l’ex sindaco di Volterra, Marco Buselli, e  Giovanni Salvini – due suoi ex studenti divenuti poi amici –  Piero Fiumi, Eleonora Raspi, ex assessore all’Istruzione e alla Cultura.

            L’intenso legame con Volterra che anima l’ultimo libro del prof. Bacci, trova una sintesi significativa nelle pagine finali: ”Tante volte ho pensato di andarmene e per brevi periodi l’ho pure fatto, ma poi non ce la fai a scappare, né lo senti giusto: Volterra ti sta nel sangue con valori più alti di quelli del colesterolo o del diabete nei vecchi. Volterra non  è dannunziana città di vento e di macigno come si tende a rappresentarla, è leopardiana: è quiete dopo la tempesta, è struggente naufragare nell’infinito dell’idillio, è il ricordo potente di vaghe stelle che sono sempre lì a rammentarti chi sei e chi non sei riuscito ad essere”. Vogliamo ricordare Renato con queste parole che interpretano ed esprimono il sentire di molte persone che vivono in questa città.

Nara Pistolesi

IL BLOG ATTONITO RICORDA, CON IMMUTATA STIMA ED AFFETTO, IL DOTT. PROF. RENATO BACCI, PREZIOSO COLLABORATORE ED EDITORE, CHE, SE PRESENTE, OVUNQUE ORA SIA, SI PORREBBE ANCORA COME GUIDA; scritti del dott. prof. Giacomo Brunetti e della dott. prof. Nara Pistolesi; a cura del dott. Piero Pistoia


A opinioniweb (Roberto Nicolini) è piaciuto questo post

Ricordo del dott. prof. Giacomo Brunetti in memoria del prof. Renato Bacci in odt:

E’ con costernazione e rammarico che apprendo la notizia della scomparsa di Renato Bacci, che mi colpisce potente e improvvisa come un temporale d’Agosto.

Renato Bacci, il professor Renato Bacci, è stato il mio insegnante di greco e latino e poi, una volta passato dall’altra parte della “barricata”, il mio diretto superiore, il Preside.

Una guida, insomma.

E così lo voglio ricordare.

Una persona dotata di un’ironia e di un’auto-ironia con le quali sapeva insaporire ogni variante della sua persona, ogni ruolo che era chiamato a svolgere.

Il suo, e oggi me ne rendo conto con una consapevolezza che solo il passare degli anni rende possibile, era uno dei modi più efficaci di far arrivare un messaggio, di raccontare qualcosa: di insegnare. A lezione noi ascoltavamo, ridevamo, qualche volta si tremava anche, ma il più delle volte era un piacere stare, come si diceva, “col Bacci”. Con lui che sapeva improvvisare la metrica dei cori delle tragedie!;che aveva sempre pronte la traduzione ufficiale e tutte le sue varianti dei classici delle nostre lingue antenate.

Renato Bacci sapeva tramandare il bello della conoscenza, facendo quasi scomparire la fatica necessaria a raggiungerlo. Come dice il poeta nel X del Paradiso:

Or ti riman, lettor, sovra ‘l tuo banco,

dietro pensando a ciò che si preliba,

s’esser vuoi lieto assai prima che stanco.

Grazie Renato!

Giacomo Brunetti

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La memoria: la preziosa eredità del prof. Renato Bacci; scritto della dott.ssa Nara Pistolesi

Quando il giardino della memoria inizia a inaridire,

si accudiscono le ultime piante e le ultime rose rimaste

con un affetto ancora maggiore.

Per non farle avvizzire, le bagno e le accarezzo

dalla mattina alla sera:

ricordo, ricordo, in modo da non dimenticare”

Orhan Pamuk

Questo bellissima citazione dello scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, apre l’ultimo libro del prof.  Renato Bacci, che ci ha lasciati lo scorso 13 Agosto dopo un lungo periodo di malattia. L’opera dal titolo “Attenti ai piccioni”, arricchita dalle foto di Damiano Dainelli, ripercorre la vita dell’autore negli anni ’50 – ’60 del secolo scorso, strettamente intrecciata con la vita della città  di Volterra, sullo sfondo degli eventi storico-sociali di quegli anni: una testimonianza di un legame profondo che il prof. Bacci ha sempre sentito con la sua città, di un forte e appassionato impegno civile, mai venuto meno nella sua vita, di attenzione alle persone che abitavano la città e la contraddistinguevano, di rapporti di amicizia vissuti intensamente. Il libro è testimonianza degli interessi e delle  passioni di un giovane fino agli studi universitari che hanno coinciso con gli eventi del ’68: questo è stato il  terreno su cui si è formato l’adulto che ha fatto dei propri interessi la vita di ogni giorno.

L’impegno civile si è concretizzato  in una mai interrotta attività politica e culturale nell’amministrazione comunale di Volterra come assessore, nel Museo “Guarnacci”, nell’”Accademia dei Sepolti”, nella ASP “Santa Chiara” e in molte altre realtà della città. La passione per lo studio del mondo classico è stata alla base della sua attività di insegnante di Greco e Latino che si è svolta nel Liceo Classico “G. Carducci” di Volterra e poi il suo impegno di Preside: i suoi ex studenti ricordano la  passione per le discipline che insegnava, la profonda competenza, l’ autorevolezza, ma soprattutto l’attenzione allo sviluppo del pensiero critico nei ragazzi e nei giovani, il dialogo ed il confronto con loro sui temi di attualità, con profondo rispetto della loro personalità e delle loro idee. La medesima passione e la consapevolezza del valore profondo della cultura classica per il cittadino di oggi hanno animato fortemente  l’ ininterrotta battaglia per il mantenimento del Liceo Classico a Volterra. L’attività di insegnante e di uomo politico è stata sempre affiancata da uno studio continuo che si è espresso in numerose pubblicazioni.

Molti suoi  studenti sono poi divenuti amici nella vita: lo testimoniano gli incontri conviviali nella sua casa con ex studenti e colleghi di varie generazioni. I profondi rapporti che il prof. Bacci ha intessuto nel tempo sono risultati evidenti nell’incontro per l’ultimo saluto, venerdì 16 Agosto in piazza XX Settembre a Volterra: ex studenti e colleghi, persone degli ambiti politico e culturale, semplici cittadini si sono stretti intorno alla famiglia, uniti al  Sindaco, Giacomo Santi, che ha portato l’ abbraccio affettuoso dell’intera comunità cittadina. Oltre al Sindaco, hanno ricordato i tratti distintivi della sua personalità e del suo impegno politico-culturale, l’ex sindaco di Volterra, Marco Buselli, e  Giovanni Salvini – due suoi ex studenti divenuti poi amici –  Piero Fiumi, Eleonora Raspi, ex assessore all’Istruzione e alla Cultura.

L’intenso legame con Volterra che anima l’ultimo libro del prof. Bacci, trova una sintesi significativa nelle pagine finali: ”Tante volte ho pensato di andarmene e per brevi periodi l’ho pure fatto, ma poi non ce la fai a scappare, né lo senti giusto: Volterra ti sta nel sangue con valori più alti di quelli del colesterolo o del diabete nei vecchi. Volterra non  è dannunziana città di vento e di macigno come si tende a rappresentarla, è leopardiana: è quiete dopo la tempesta, è struggente naufragare nell’infinito dell’idillio, è il ricordo potente di vaghe stelle che sono sempre lì a rammentarti chi sei e chi non sei riuscito ad essere”. Vogliamo ricordare Renato con queste parole che interpretano ed esprimono il sentire di molte persone che vivono in questa città.

Nara Pistolesi

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Per leggere sul blog gli articoli del prof. Renato Bacci cercarli con il suo nome. Altri interventi erano in programmazione, sugli Etruschi, ancora sulla linguistica applicata, sul mondo greco e romano, ecc., ma purtroppo si sono ‘volatilizzati’ con Lui.

DA CONTINUARE….

UNA ‘CALDA’ POESIA “CANTO NOTTURNO”, ripresa dal sito ‘acutamente’; a cura di un Editore (pieropistoia) del nostro blog

A Roberto Nicolini sta piacendo questo post

A nostro avviso Il modo di poetare dell’autrice è ‘denso’ di Anima e Natura quasi in un dolce abbraccio metamorfico, nostalgico e talora provocatorio, ma sempre coinvolgente.

CANTO NOTTURNO

Sono la notte stremata che volge al termine

Sono il manto boschivo

Il faggio e l’acero e il carpino

Sono il rapace notturno che si congeda.

Sono muschio odoroso e scuro

Come il sentiero che percorro

E il mio pensiero si condensa in stille di rugiada

Sono la goccia che fa splendere nel buio il ciclamino

Il segreto che la notte sussurra all’orecchio del mattino.

Poesia ripresa da blog ‘acutamente’ (la mente è tutto in potenza ed in atto niente); se l’autrice, e le autorità del blog sono in disaccordo, in breve sopprimeremo questo post, se avvertiti alla mail ao123456789vz@libero,it

Da continuare….