ULTIMO ( si spera) INTERVENTO SUL NOSTRO CIUCI
Il nostro caro Ciuci sta diventando adulto. Le esperienze tragiche a lungo e ripetutamente sofferte nel suo passato, sembra ormai certo (almeno si spera di nuovo!) abbiano costruito protocolli di sopravvivenza efficienti. Abbiamo seguito costantemente il suo comportamento almeno dall’ultimo intervento del veterinario (Marzo 2023) e siamo in grado di descrivere in successione i suoi atteggiamenti rilevanti a fronte di episodi che in altre occasioni gli avrebbero causato ferite e la necessità di portarlo di nuovo dal dottore. Cercheremo di descrivere con particolari i suoi atteggiamenti nella sua vita nel circondario delimitato da molte strade frequentate e all’interno di due giardini boschivi , visitati spesso dai gatti del vicinato ed è con questi gatti che viene a contatto e in particolare anche con quello che l’ha ferito varie volte, un tigrato marrone con un orecchio mozzato. Questi gatti vengono anche ad aspettarlo all’interno del giardino. Cercheremo di descrivere il suo nuovo comportamento suggerito dai nuovi protocolli ricavati dalle esperienze negative del passato.
Quando il Ciuci esce per i suoi bisogni quotidiani compresa la possibilità di masticare qualche filo di gramigna e vede un gatto qualsiasi, magari all’interno del giardino, gli si avvicina a pantera lentamente e quando gli è a pochi decimetri si mette a sedere a statua e lo guarda duro negli occhi (è successo più volte), l’altro, che intende arrendersi, si mette intanto a gambe all’aria; a questo punto il mio gatto lascia perdere e tranquillamente se ne va per i fatti suoi …e all’altro gatto non so come e cosa gli abbia comunicato il mio, per farlo anche scappare fuori dal giardino! Questo comportamento pressappoco si ripete sempre a simili eventi: il Ciuci è diventato il guardiano del giardino!
Quando viene a cercarlo il suo gatto nemico, un bel robusto tigrato adulto, e il Ciuci lo vede, strano a dirsi, praticamente si comporta nello stesso modo prima detto, mentre l’altro lo chiama lamentoso e, se va via, continua, a lamentarsi miagolando e, se non va via subito, il Ciuci da fermo gli urla come un gatto arrabbiato e allora lui scappa sempre lamentandosi! E se questo evento si ripete, il comportamento del nostro gatto è lo stesso. L’ultimo episodio si è verificato quando il gatto nemico si è posizionato sul tetto piuttosto alto dei vecchi recinti dei cani, miagolando per chiamarlo. Io, sentendolo miagolare, sono salito sulla sedia, che mi consentiva di affacciarmi sul tetto, in difesa del Ciuci che era rimasto momentaneamente a terra. Mi sono affacciato al tetto con una strombola che doveva servire per spaventarlo; mi è apparso davanti al viso ad una distanza meno di mezzo metro e stranamente rimaneva fermo e mi guardava fisso negli occhi, continuando a miagolare; sono rimasto perplesso, così da vicino non potevo tirare, l’avrei ucciso, quindi ho abbassato l‘arma primitiva e sono sceso, anche perché il Ciuci era a terra in sicurezza. Mentre mi allontanavo ho visto il Ciuci che si avvicinava alla sedia per saltare su anche lui; l’altro gatto continuava a miagolare sempre fermo. Il Ciuci è saltato rimanendo fermo sul bordo; dopo pochi secondi ho sentito l’altro gatto allontanarsi miagolando. Il nostro gatto una volta sceso, si sdraiava sul dorso a gambe larghe in un avvallamento del terreno. Anche mia moglie, poco lontana, era presente a questo avvenimento.
Che l’altro avesse capito, solo ora, che quando il Ciuci lo spingeva da dietro, come abbiamo già raccontato nel post “Storia Vera di Ciuci”, volesse solo giocare e non attaccar briga? ed ora invece vorrebbe giocare con lui a rincorrersi in pace? Noi non lo sappiamo, ma è sicuro che anche il tigrato non vuole più aggredirlo! Troppo tardi però, perché il Ciuci non ne vuole più sapere di avere contatti con altri gatti, forse avendo esso imparato a far valere la propria volontà senza aggredire.
Adesso, superata la fase traumatica, il CIUCI, il nostro SIMIL-CERTOSINO GRIGIO, vive così: 1- attaccatissimo alla casa di cui si è fatto una mappa molto precisa tanto che utilizza metodicamente’ a seconda delle ore e degli umori, ogni singolo spazio memorizzato. Ogni particolare è per lui prezioso e ne nota ogni minimo cambiamento memorizzandolo per il futuro e in questo contesto non fa e non ha mai fatto alcun danno in questo ambiente denso di libri, mobiletti, oggettistica ecc. (es. in un tavolo del soggiorno con decine di cornici, piccoli soprammobili anche preziosi, brocche con fiori. . . riesce a percorrerlo senza toccare niente, quando quotidianamente vi salta sopra per osservare il modo esterno dalla finestra). 2 – E’ molto affettuoso, ma quando lo decide lui; soprattutto la notte quando si piazza sul lettone, impasta ripetutamente rugliando, per addormentarsi poi appoggiato al corpo di uno di noi (è estremante sempre pulito e non emana mai nessun cattivo odore); non ama però essere preso in braccio. 3 – Noi abitiamo al secondo piano e Ciuci, che non usa più la lettiera, scende nel bosco-giardino pressoché alle stesse ore e per i suoi bisogni, mangiare qualche filo di gramigna e mappare il grande territorio esterno a sua disposizione. Ama stare in giardino con noi, ci gira intorno ovunque, quando ci sediamo anche lui o prima o poi viene a sedersi, ci delizia con le sue prodezze, gratta volentieri alcuni pali apposta posizionati per lui, sale sugli alberi grandi e scende ultimamente con facilità, riuscendo a camminare in equilibrio anche sui rami più sottili. 4 – Quando decidiamo di tornare in casa di norma rientra anche lui, assicurandosi che saliamo ambedue e soffermandosi ad ogni pianerottolo per aspettarci se ci precede; quando invece dobbiamo uscire per andare in paese, se ne accorge subito quando ci cambiamo i vestiti! e allora si tiene pronto vicino alla porta per scendere con noi e per seguirci fino al cancello; quando rientriamo lo troviamo ad aspettarci.
Con questo, se non succede altro di significativo, riteniamo concluso il post grande e complicato dal titolo: “STORIA VERA DI CIUCI” che il lettore interessato può leggere su questo blog.
Piero Pistoia e Gabriella Scarciglia