POST DA RIVEDERE E CORREGGERE
N.B. – SE NON ESPLICITATO ALTRIMENTI, TUTTE LE FOTO, PROGETTI, SCRITTI, ARGOMENTAZIONI E COMMENTI SONO DEL COORDINATORE PIERO PISTOIA
Continua il monitoraggio botanico-educativo delle piante selvatiche, a scansione mensile, lungo un percorso, alla periferia del paese di Pomarance, che, inserito nel paesaggio floristico della Val di Cecina, ne riflette le sue caratteristiche botaniche essenziali. Data la vicinanza delle Scuole, potrebbe, nel tempo, se mai la Buona Scuola diventerà attiva, essere utilizzato anche per passeggiate scolastiche culturali ad uso didattico – infatti la comunicazione non sarà meramente descrittiva, ma spesso inserita in un processo costruttivo di ricerca/scoperta, cioè nei contesti delle OSSERVAZIONI SCIENTIFICHE scolastiche – e in generale come stimolo all’osservazione guidata della Natura Spontanea della zona, e non solo (se è vero che tutta la vegetazione italiana e delle Nazioni limitrofe, circa alla stessa fascia di latitudine risente mediamente del clima dell’area mediterranea). Questa comunicazione culturale gratuita può così ravviare il concetto di diversità biologica e attivare una interazione più diretta e positiva con il mondo della Natura.
CURRICULUM DI PIERO PISTOIA:
PER CHIARIRE, LE PARTI DEL COORDINATORE INIZIANO CON LA SIGLA ‘NDC’ E TERMINANO CON ‘FINE NDC’, a guisa di INTERMEZZI SU RIFLESSIONI, NUOVE PROPOSTE, ARGOMENTAZIONI E COMMENTI . TUTTO CIO’ INFATTI CHE NON E’ COMPRESO FRA QUESTE DUE SIGLE E’ OPERA DELL’INGEGNO DI SOFIA!
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NDC Piero Pistoia
L’alto numero di foto in GIUGNO in successione lineare, ci costringe a ripartire da LUGLIO 2016 nella QUINTA PARTE.
COME NELLE ALTRE PARTI I TESTI QUALIFICATI DI RIFERIMENTO PER QUESTO LAVORO SONO PRINCIPALMENTE I SEGUENTI (consigliamo i lettori di procurarseli per i riferimenti, l’approfondimento e la qualificazione delle biblioteche personali!)
EUGENIO BARONI “GUIDA BOTANICA D’ITALIA” Ed. CAPPELLI
PIETRO ZANGHERI “FLORA ITALICA Vol. I-II-III” Ed. CEDAM
SANDRO PIGNATTI “FLORA D’ITALIA Vol. I-II-III” Ed. EDAGRICOLE
EDUARD THOMMEN “ATLAS DE POCHE DE LA FLORE SUISSE” EDITIONS BIRKHAUSER BALE.
N.B. – Il testo precedente di THOMMEN è stato perduto e sostituito dal testo acquistato ad hoc:
E. THOMMEN e A. BECHERER con lo stesso titolo, ma con EDITORE, SPRINGER BASEL AG; più recente, comprende anche le nazioni straniere limitrofe. Si tratta della sesta edizione redatta da Aldo Antonietti.
VENGONO ANCHE CONSULTATE DUE GROSSE ENCICLOPEDIE SUL REGNO VEGETALE, L’UNA EDITA DA VALLARDI E L’ALTRA DA RIZZOLI; E SVARIATI ALTRI TESTI SECONDARI DI DIVERSE CASE EDITRICI CHE NOMINEREMO QUANDO NECESSARIO.
A questi testi si farà continuamente riferimento esplicito e si spera che Autori ed Editori permetteranno di trasferire qualche disegno schematico di chiarimento dai loro testi a questo post, il cui unico obiettivo è e rimarrà solo quello di ‘costruire’ e comunicare didatticamente cultura, per quanto ci riesce, sempre del tutto gratis. Comunque siamo disponibili nell’immediato a qualsiasi intervento su questo post su avvertimento (al limite, se necessario, anche a sopprimerlo!)
Il testo teorico di riferimento sarà:
Carlo Cappelletti “BOTANICA, Vol. I° e Vol II°”, UTET
NOTE DEL COORDINATORE SU UNA PIANTINA, PER NOI, DI NON FACILE CLASSIFICAZIONE (Inula conyza)
Chi volesse da subito gettare uno sguardo alla storia e alle caratteristiche della pianticella Inula conyza, oggi in fiore presso il Podere Ponsino, può cliccare sulla seguente espressione ‘calda’:
Per anticipare, l’Inula conyza è una composita che, in pieno inverno, si presentò in alcuni punti del percorso (circa nella zona dove oggi, a fine luglio, è finalmente fiorita) con grandi rosette di base molto vegete, che, però, furono presenti per qualche mese e poi regredirono e scomparvero (seguono Foto di P. Pistoia).
Foglie di base peduncolate
Le prime ipotesi (una Primulacea o una Borraginacea…) risultano poco probabili e molto a rischio (Popper avrebbe detto ‘molto’ scientifiche in quanto facilmente falsificabili). In effetti ci sono voluti molti mesi di attesa, fino alla sua fioritura in luglio, per poter individuare con sicurezza la famiglia (Composite) e poi il genere e forse la specie. Bisogna dire che solo l’intuitiva Sofia, già allora, pensava ad una Asteracea ed aveva ragione.
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L’Epilodio è un’altra piantina, fotografata in luglio nel fossetto sotto la grossa quercia di riferimento a tre tronchi, sulla quale è possibile raccontare una storia sul processo di classificazione; per vederne l’inizio della storia e gli aspetti più significativi cliccare sotto su “EPILODIO”, che rimanderà poi anche alla PARTE QUARTA.
Oggi 30 luglio di sabato rimane forse solo una piantina vegeta di Epilobio sotto la quercia a tre tronchi. Da tempo esiste ancora una piantina di I. conyza, di piccola taglia, che sta fiorendo, sempre nella discesa verso il Mirto, poco dopo la grossa quercia cava, sulla sinistra proprio davanti ad una entrata nella vigna (sotto strada a destra).
Il 4 di Agosto quella solitaria piantina di Epilobio sotto la quercia di riferimento presenta ‘esplosi’ tutti i suoi frutti.
VIENE TRASFERITO IL MEMORABILE LAVORO FOTOGRAFICO E DI CLASSIFICAZIONE DI SOFIA ANCHE PER IL MESE DI LUGLIO 2016, RELATIVO AL PERCORSO SCELTO.
FINE NOTE DEL COORDINATORE
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LA CENTAUREA solstizialis
Centaurea solstizialis: <- clicca per vedere dove di trova la C. solstizialis.
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NDC Piero Pistoia su C. solstitialis: Spina gialla o Calcatreppola; fusti diffusi o ascendenti, raramente eretti con tomento ragnateloso; rami abbondanti alati; foglie scabre verde-grigie, le basali a contorno spatolato, pennato-lobate o pennato-sette a 2-3 lobi per parte; foglie cauline lanceolate, semiamplessicauli; capolini (2.5-3 cm) con involucro piriforme (10 x 12 mm), squame largamente ovate, terminate da spine robuste; fiori gialli, gli esterni fino a 2 cm; acheni neri 2.5 mm con pappo fino a 5 mm.
Leggere in Zangheri, opera citata
Centaurea solstitialis
5676 – capolino e foglia basale
5677 – brattea involucrale
Da Pignatti, opera citata:
Da Thommen e Becherer, opera citata:
2850 – CENTAUREA Solstitialis
FINE NDC
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IL CLINOPODIO
Clinopodium nepetea: <- clicca per vedere dove si trova.
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INULA viscosa e PULYCARIA dysenterica
Enula viscosa: clicca per vedere dove trovarla nel percorso.
INULA viscosa (Dittrichia viscosa); N.B. – HO CORRETTO IL NOME DEL GENERE (?)
Talmente viscosa che riesce a trattenere un malcapitato ragno e i pappi delle asteracee vicine.
Non è ancora nel periodo della fioritura, a differenza di una pianta vicina, che talvolta si mescola insieme e diventa confondibile: la Pulicaria dysenterica, che già mostra i suoi capolini gialli.
Ho fotografato questi gruppi di piante, nel tratto di discesa verso il Mirto, poco sotto la quercia di riferimento.
PULICARIA dysenterica
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DIPSACUM fullonum (CARDO DEI LANAIOLI)
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EPILOBIO
Epilobium: clicca per vedere dove trovare nel percorso il cardo e l’epilobio
Dipsacum follonum:
Sempre lungo la discesa verso il Mirto, anche questa volta ho fotografato il Cardo dei lanaioli (Dipsacum follonum) durante la piena fioritura.
Con minor successo ho cercato nuovamente di fotografare pure l’Epilobium col suo curioso piccolissimo fiore all’apice del baccello.
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NDC Piero Pistoia : Per precisazioni sulla storia della classificazione e ipotesi sulla specie di questa pianticella della famiglia delle Onagraceae (EPILOBIO), vedere la PARTE QUARTA, cliccando all’inizio sul link interno EPILOBIO.
Da OSSERVARE NEL TESTO DI E. Thommen; 1866 Epilobium angustifolium; ho perduto il testo originale del 1961; questo schizzo sbiadito è stato ripreso da E. Thommen e A. Becherer del 1993, testo , pure originale, che riporta purtroppo schemi più sbiaditi!
FINE NDC
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FOENICULUM vulgare
Foeniculum vulgare: <- clicca per vedere dove si trova.
Foeniculum vulgare
Anche questa pianta è presente in diversi punti del percorso.
Le foto riguardano la discesa verso il Mirto, che in questo periodo assolato offre la maggior varietà di tutte le specie che cerchiamo di individuare ed elencare.
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OSSERVAZIONE DI PICCOLI FRUTTI DI ARBUSTI
Osservazione piccoli frutti di arbusti
Osservazione piccoli frutti di arbusti
Osyris alba: il piccolo arbusto, mostra le sue bacche ancora verdi. Si trova all’inizio percorso sul lato dx della strada. (Argine tufaceo, vicino alla Nepitella)
Prunus spinosa: la pianta si trova in vari tratti del percorso. La foto si riferisce a quella sul lato sx all’inizio discesa del Mirto, praticamente insieme alle more. Anche se le piccole ‘prugnole’ mostrano un bel colore violaceo, la loro maturazione avverrà in autunno inoltrato, malgrado il sapore rimanga ugualmente asprigno. (Buone per liquori e marmellate)
Rosa arvensis: dopo i bei fiori profumati che accompagnavano ogni nostra visita al percorso, la pianta mostra orai suoi frutti ancora verdi, con la tipica sporgenza legnosa che favorisce l’identificazione della specie. (Foto davanti Sant’Anna)
Rubus fruticosus : ancora acerbe le sue more, cominciano a colorarsi leggermente di rossastro. (Foto inizio discesa Mirto, lato sx)
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INULA conyza
Inula conyzae: <- storia di una classificazione di Sofia
Questa pianticella che ci ha tenuto nell’incertezza per la sua identificazione fin dall’autunno-inverno dello scorso anno, finalmente sta sbocciando i suoi capolini.
(………..bene o male avevo capito a suo tempo che si trattava di un’Asteracea!….)
Le foto si riferiscono alle piante che si trovano vicine al Ponsino, sia sul lato dx che sx della strada.
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NDC Piero Pistoia – Si tratta di piante con foglie basali grandi picciolate e con foglie cauline non decorrenti, ma a base cuneata più piccole delle basali, a pagina inferiore finemente tomentosa; fusti e gli involucri dei capolini, più o meno rossastri, i fiori periferici sono praticamente prive di ligule.
VEDERE LO SCHEMA DA: S. Pignatti “Flora Italica Vol. III”, EDAGRICOLE
5104 I. bifrons; rametto fiorito e foglia inferiore
5105 I. conyza ; foglia
E LO SCHEMA DA P. Zangheri “Flora italica II”, CEDAM
FINE NCD
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LACTUCA serriola
Lactuca serriola <- dove si trova nel percorso.
Si trova qua e là in vari punti del tragitto, ma le foto di si riferiscono alle piante che spuntano pochi metri dopo l’ingresso della residenza San Domenico, sull’argine dx vicino ai cipressi.
La pianta, confondibile con altre specie commestibili, è in realtà un poco tossica e il suo latice appiccicoso, può essere urticante per le pelli sensibili e per le mucose.
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Osservazione di varie forme di…
Osservazione di varie forme di ‘contenitori’ di semi di piante erbacee:
Filipendula, osservata sempre nella discesa Mirto.
Scabiosa columbaria, fotografata vicino alla rete che costeggia il pelago, dove tuttora è in piena fioritura.
Silene alba, il suo curioso contenitore a palloncino sembra abbia dato il nome alla pianta, in quanto Sileno compagno di bevute di Bacco, si narra che avesse una pancia che ricordava la forma del frutto di questa specie. Fotografata vicino al margine dell’oliveta, lato sx strada, inizio percorso.
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VERBASCUM sinuatum
Verbascum sinuatum
Le foto riguardano il gruppo di piante nello spazio sul lato dx della strada, davanti Poggio Bartolino (credo si chiami così casa Fontanelli).
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NOTE DEL COORDINATORE (NDC)
Nel corso dei mesi, ma specialmente col passare degli anni potrà accadere che il pezzo di cammino scelto per lo studio floristico di pianticelle selvatiche (erbacce), cambi di aspetto, ma certamente le informazioni botaniche offerte relative ad esso, che dipendono essenzialmente da ragioni astronomiche, continueranno a ‘vivere’ nella memoria infinita di internet praticamente per sempre, per cui anche in un futuro molto lontano potrebbe avere senso per quegli umani poterle riutilizzare in qualche modo. Così riteniamo che sia probabile che questo esperimento venga a configurarsi come una via aperta a svariate possibilità per studiare la Natura.
FINE NDC
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I PRIMI DI AGOSTO, LE FOTO DI SOFIA e relativi commenti
Acero tribolo commento in testo
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CHENOPODIUM album
Chenopodium album commento in txt
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CLEMATIS vitalba
Clematis vitalba commento in txt
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DAUCUS carota
Daucus carota commento in txt
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Galatella linosyris commento in txt
Inula conizae commento in txt
LEGGERE in Thommen e A.Becherer 1993; 2682 Inula conyza
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LEPIDIUM graminifolium
Lepidium graminifolium commenti in txt
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NIGELLA damascena
Nigella damascena commento in txt
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RUMEX crispus
Rumex crispus commento in txt
ANCORA IL LAVORO FOTOGRAFICO SUL CAMPO E BREVI COMMENTI DI SOFIA DATATI IL I° SETTEMBRE 2016
piante-osservate-il-giorno-1-settembre : se ci clicchi ottieni il testo di Sofia che segue
Piante osservate il giorno 1 settembre.
Nonostante i due giorni di pioggia, il percorso preso in considerazione per l’osservazione delle piante, mostra quasi esclusivamente graminacee secche lungo i bordi della strada e nei campi adiacenti.
Perlustrando con maggiore attenzione, sono riuscita a trovare qualche eroica specie sopravvissuta al ventoso caldo estivo del mese di agosto.
Chenopodium album: già fotografato nelle ultime osservazioni, ora grazie alla vicinanza del grosso mucchio di letame, di fronte alla residenza del Ponso, è notevolmente cresciuto.
Coniza bonariensis (Erigeron bonariensis). Non di certissima identificazione, anche questa piantina infestante su tutto il percorso, ha resistito al calore estivo. Le foto si riferiscono a quella vicino al letame, che la fa crescere vigorosa.
3 Asteracee a confronto. Molto simili, queste tre specie le ho osservate sul lato dx della strada, lungo la discesa che dal Ponso, porta a San Domenico.
Inula viscosa: capolino giallo, come le altre e foglie appiccicose che la contraddistinguono.
Pulicaria disenterica: Molto simile all’Inula viscosa, talvolta i cespugli delle due specie crescono vicini da sembrare un’unica pianta.
Jacobea vulgaris, viene anche chiamato Senecio di San Giacomo. Prossimo alla fioritura. I capolini rassomigliano molto alle specie già descritte, ma le foglie sono totalmente diverse, ricordano quelle del crisantemo.
Bacche (Cinorrodi) di Rosa canina e Rosa arvensis: giunto il periodo di maturazione per entrambe le specie, si possono facilmente notare le differenze che aiutano per un sicuro riconoscimento delle due piante. Nella Rosa canina le infruttescenze, sono di forma piuttosto ovale-allungata, mentre per la Rosa arvensis si presentano più rotondeggianti e più numerose sul ramoscello, distinguibili soprattutto per i residui della colonna dello stilo. (Fotografati davanti la residenza S.Anna, nel cespuglieto sul lato dx della strada).
Rubia peregrina: di fronte a san Domenico, lato sx, aggrovigliata ad altre piante di rovo ho notato i piccoli frutti della Rubia ancora verdi, che saranno maturi in autunno.
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Note del coordinatore P. Pistoia (NDC) – Per leggere le argomentazioni sulla classificazione della CONYZA bonariensis andare nella PRIMA PARTE dopo la cartina, e cliccare sul link CONYZA o ERIGERON? Sembra che l’ERIGERON bonariensis non risulti nei testi controllati.
FINE NDC
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Seguono le foto di Sofia
CHENOPODIUM album
CONYZA bonariensis
INULA viscosa
JACOBEA vulgaris
PULICARIA disenterica
ROSA arvensis
RUBIA peregrina
IL 19 SETTEMBRE SOFIA HA MANDATO IL SUO DIARIO FLORISTICO RELATIVO AL SOLITO PERCORSO. SEGUONO LE FOTO DELLE PIANTICELLE EMERGENTI ED IL SEGUENTE COMMENTO:
CLICCARE SU:
piante-osservate-il-19-settembre in Word
OVVERO LEGGERE IL CONTENUTO DEL LINK, di seguito
Cyclamen ederifolium:
Si trova soprattutto sul lato sx della strada, poco dopo l’inizio e prosegue fino a poco prima della traversa che porta all’oliveta. Questo Ciclamino, già descritto lo scorso anno è molto simile al Cyclamen repandum, che fiorisce invece in primavera, ha un colore più intenso ed è profumatissimo.
Parietaria officinalis:
Fotografata proprio sotto l’argine del podere Ponsino, vicino al tronco di un cipresso. Questa pianta officinale, dai molteplici utilizzi, viene sempre un po’ ignorata, dato che non è molto appariscente. In questo periodo prosegue la sua fioritura, che dalla primavera continua fino all’autunno.
Crataegus:
Tra le bacche che maturano in questo periodo, nelle siepi di arbusti di fronte al podere Sant’Anna, ho osservato quelle del ‘Biancospino’. (Non so se la specie sia ‘monogyna’ o ‘laevigata’. La prossima volta osserverò se il frutto abbia un solo seme o più)
Synphyotricum (NDC: Symphyotricum ) squamatum :
Di fronte alla casa col pelago, nell’argine dx della strada spunta questa Asteracea dai fiori minuscoli. A lato della stessa casa ne ho osservata un’altra pianta piuttosto grande. Altre piante sono lungo la discesa che porta al Mirto (lato sx), poco dopo la quercia col tronco biforcato, che di solito prendiamo come riferimento.
Galatella linosyris:
Finalmente questa graziosa asteracea autunnale sta per rifiorire, proprio vicino al cartellino con la sua descrizione. Anche a pochi metri di distanza, sullo stesso argine ne sono spuntate numerose altre piante, che non erano presenti lo scorso anno.
Helianthemus (NDC: o Helianthus?) tuberosus:
Dopo San Sebastiano, sotto l’argine dx del piccolo slargo, dove la strada comincia a scendere per il Mirto, ho notato questa pianta che di solito colonizza zone con presenza di umidità. In effetti avvicinandomi, il luogo mi è sembrato che corrispondesse a tali caratteristiche, infatti poco più avanti sono presenti anche dei salici.
Verbena officinalis:
Prosegue la fioritura della piccola Verbena, fotografata proprio sotto la grande quercia, nella discesa verso il Mirto.
Cornus sanguinea:
Sempre nelle immediate vicinanze della quercia di riferimento, lato sx della strada, ho notato degli arbusti di Corniolo sanguinello, con le piccole bacche mature e le foglie che fin da ora stanno assumendo la caratteristica colorazione rossastra che ha determinato anche l’epiteto del suo nome.
SEGUONO LE FOTO DI SOFIA RELATIVE ALLE INFORMAZIONI PRECEDENTI
Cyclamen ederifolium
Parietaria officinalis
Crataegus (o biacospino)
Synphyotricum (NDC: Symphyotricum) squamatum (?)
Galatella linosyris
Helianthus tuberosus (topinambur)
Verbena officinalis
Cornus sanguinea
Un insetto stecco?
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NDC Piero Pistoia – Siamo ai primi di ottobre 2016 e rinascono timidamente le piantine della precedente primavera come il terracrepolo (l’Asteracea Richardia picroides); alcuni esemplari si notano davanti al podere Poderino, sull’argine per salire, sopra strada, al prato di S. Barbara.
Più numerose piantine che volg. chiamiamo piscialletto o pisciacani , estremamente polimorfi (assomigliano ai terracrepoli) sempre in via del Poderino, scendendo verso sud, a destra nel campetto subito dopo il confine con la proprietà Borghetti, prima dell’incrocio con via dei Filosofi. così ad occhio potremmo rischiare come primo tentativo di ipotesi che si tratti di Taraxacum officinale, visto che in gergo i piascialletto si chiamano anche tarassachi.
Taraxacum officinale (?)

Taraxacum officinale (?) (capolini, lunghezza caule, forma foglie della rosetta basale, radice, boccio). Petali periferici arrossati all’esterno. La radice spesso sembra si divida all’inizio.

Taraxacum officinale (?) (lunghezza caule unico dei campioni, max=40-45 cm). Impossibile osservare ora gli acheni, necessari alla classificazione. Seguiremo la fruttificazione.
DESCRIVIAMO ORA I CAMPIONI OSSERVATI: aspetto erbaceo; da una radice tendenzialmente a fittone partono alcuni fusti semplici (spesso uno solo) (max 40-50 cm) poco ramosi (1 o 2 volte biforcati), fogliosi in basso , con foglie inferiori sinuate o pennato-lobate, le altre cauline, più rare, lanciolate abbraccianti intere o dentate; squame dell’involocro esterno, cuoriformi alla base; capolini gialli, talora con ligule periferiche leggermente macchiate, rigonfi alla base poi cilindrici.
CARATTERISTICHE DEL TARAXACUM officinale
Il tarassaco officinale è un gruppo estremamente polimorfo, con radice a fittone dapprima indiviso poi ramificato. Al colletto della radice si avvolgono squame brunastre o nerastre. Foglie con nervature reticolate, grossolanamente dentate o lobate; raramente intere, ma anche incise fino alla nervatura centrale; si restringono in un picciolo talora alato; capolini grandi 2.5-4 cm; uno o più cauli (15-30 cm), glabri, per ogni radice partono dalla rosetta, scapi cavi, lattiginosi che portano alla cima ciascuno una inflorescenza a capolino giallo-dorato; squame involucrali esterne lineari, generalmente ripiegate verso il basso.
Da OSSERVARE IN E. Thommen e A. Becherer : 2919 – Taraxacum officinale (dent-de-lion). Abbozzo di radice, rosetta di base, seme con pappo, squame involucrali e capolino
Intanto confrontando le caratteristiche del campione osservato con la scheda del T. officinale, rileviamo alcune discordanze (nel campione notiamo cauli più brevi, foglie senza nervature reticolate, petali periferici arrossati all’esterno e le squame involucrali non sono inflesse verso il basso e, nei casi osservati, per ogni radice usciva un solo caule); e’ probabile che l’ipotesi sia falsa. Forse potrebbe trattarsi di un Dente di Leone (genere Leontodon) od altro. Vedremo.
FINE NOTE DEL COORDINATORE
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Il link classifica le piantine fotografate nei diversi punti del percorso
Contenuto del link precedente:
Percorso del 3 ottobre 2016
- Linaria vulgaris: all’inizio del percorso è visibile sulla dx un bel cespuglio fiorito di questa specie. I suoi steli eretti e snelli, portano fitti racemi, al termine dei quali si aprono graziosi fiori gialli a forma di fauce. 4 foto.
- Cornus sanguinea: insieme alla Linaria, incurante dell’autunno, si può osservare una vistosa fioritura di un cespuglio di Corniolo sanguinello, con ramoscelli e getti nuovi pieni di foglie ancora verdi. Foto 3
- Amaranthacea: proseguendo il cammino, vicino al tronco di un cipresso, proprio davanti all’entrata del Ponsino (lato sx della strada) ho notato questa Amarantacea, di cui per ora non è del tutto definibile la specie. Foto 3
- Verbascum blattaria: piccola piantina, in questo momento con unico fusto eretto, vicino al bordo dell’asfalto. Si trova sul lato dx della strada a circa una ventina di metri dopo l’ingresso di sant’Anna.Foto 3
- Portulaca oleracea: Pianta invasiva commestibile, con le sue foglioline carnose e i rametti rossastri prostrati e striscianti. Si trova proprio accanto al piccolo Verbasco e credo di non averla mai notata prima, in questo percorso. Foto 7
- Galatella linosyris: completa fioritura per questa Asteracea che ha colonizzato gran parte dell’argine vicino al suo cartellino descrittivo. Appare inoltre anche lungo la discesa che dal Ponso va a San Domenico (lato sx). Foto 5
- Carex pendula: sempre sul lato sx della via, di fronte alla residenza San Domenico, alla base del capannone di canne, si apre uno spazio che lascia intravedere anche un bel panorama sulla campagna circostante. Proprio qui si trova questa Cyperacea, con dei bellissimi cespugli eretti e vigorosi. Foto 5
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Asparagus acutifolius: nella discesa verso il Mirto, sul lato dx della strada, spunta questa pianta che ci mostra le sue piccole bacche verdi, non ancora mature. Foto 3
1 -Linaria vulgaris
2 – Cornus sanguinea
3 – Amarantacea
4 – Verbascum blattaria
6 – Galatella linòrysis
7 – Asparagus acutifolius
8 – Carex pendula
PIANTICELLE SPONTANEE FOTOGRAFATE DA SOFIA IL 19 OTTOBRE 2016
CLICCARE SOTTO PER VEDERE IN TXT IL SUO COMMENTO
3 foto di Cicorium intybus
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5 foto di Uruspermum dalecampii
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3 foto di Soncus oleareus
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4 foto di Reicardia picroides
INIZIO NDC (note del coordinatore)
VEDERE SCHEMI DI Reicardia picroides
DA PRECISARNE I RIFERIMENTI E COMMENTI NELLE O. C.
IN S. Pignatti
E VEDERE IN P. Zangheri
395 – Capolini di R. picroides
5895 – Capolino di R. picroides; 5896 – Pianta di R. picroides; 5897 – Frutto di R. tingitana; 5898 – Foglia caulina di R. picroides, susp. intermedia.
…….. E schema del T. officinale da Thommen
Che cos’era la pianticella delle Asteraceae, osservata all’inizio di ottobre, di cui abbiamo fatto l’ipotesi a rischio: Traxacum officinale? E’ una Ricardia picroides? O un dente di Leone? O…… Confrontiamo i suoi schemi e la sua descrizione dai testi, con le osservazioni sulla pianticella precedentemente fotografata dal coordinatore, che la propose fortemente incerta come ipotesi iniziale.
1 – E’ necessario fare la descrizione diretta del campione osservato, cioè fare una prima scheda provvisoria con le caratteristiche botaniche notate, guardando direttamente la piantina in posto e osservando le foto. Se la piantina è incompleta descrivi quello che vedi! Se non si ricava nessuna caratteristica si passa ad un’altra piantina e l’altra si osserverà in futuro.
2 – Da questa prima descrizione si formula l’ipotesi che in generale sarà incerta.
3 – Ora si passa al controllo (EE di Popper). Con l’ipotesi dai testi o appunti (o ricordi) descrivi le ‘vere’ caratteristiche della piantina ipotizzata (seconda scheda) e guardi se ci sono differenze e dove sono con la prima scheda ipotetica; individuare dove sono le differenze aiuteranno a formulare le ipotesi successive, se ci sono.
4 – Da questo controllo evinci se l’potesi è corroborata o falsificata.
Da continuare l’argomentazione….
FINE NOTE DEL COORDINATORE
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3 foto di BORRAGINE
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6 foto della Rubia peregrina
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5 foto di RUBIACEA
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CONTENUTO DEL FILE DI TESTO DEL 19 OTTOBRE
Percorso del 19 ottobre
L’autunno è abbastanza avaro di nuove piantine da osservare.
Mi ha incuriosito la rassomiglianza di alcune piante, tra l’altro commestibili e ho cercato con qualche foto di metterle a confronto.
1) Cicorium intybus
2) Uruspermum dalechampii
3) Soncus oleraceus
4) Reicardia picroides
5) Inoltre ho notato diverse piante di Borragine, che cominciano a spuntare di nuovo, soprattutto nel luogo dove era posizionato il cartellino identificativo. (sotto l’argine dx della strada, appena oltrepassato il Ponsino)
6) Spunta di nuovo anche la Mercurialis annua con i timidi fiorellini bianco-verdastri. (proprio vicino alla Borragine)
7 – 8) Due Rubiacee a confronto. Sicuramente una è la Rubia peregrina, già osservata la scorsa primavera, con le sue foglie coriacee, appiccicose e pungenti e il suo stelo quadrangolare. Mentre l’altra, dall’apparenza molto simile, ma di consistenza più erbacea, potrebbe essere un’Asperula o con probabilità un Galium laevigatum……chissà? Aspetteremo la fioritura, per poterle osservare ancora meglio. (Anche questa sull’argine dx della strada sotto la filata di cipressi, vicino alla Borragine).
SOFIA
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NDC – Piero Pistoia,
nella passeggiata PARTE SECONDA vicino all’inizio del post già fotografò queste due Rubiaceae su cui espresse dubbi, chiariti ora da Sofia: si tratta di due generi diversi : la coriacea Rubia peregrina e l’altra erbacea, più delicata, apparterrebbe ipoteticamente al genere Asperula o al genere Galium; per la seconda ha ipotizzato anche la eventuale specie, G. levigatum.
Il 10 ottobre del 20015 sull’argine all’inizio della proprietà S. Anna fotografai campioni forse di asperula ‘nascente’ e ‘matura’; allora scrissi, sul campione osservato, “si nota un fusto quadrangolare, la successione ai nodi di verticilli di 6-8 foglioline oblunghe lanceoloate e uninervie; presenza di ramoscelli all’inizio dei verticilli. Nelle ‘adulte’ le foglie ai verticilli sono meno numerose (max 6) e puntate; le adulte hanno l’aspetto più massiccio. Qui si precisa che si tratta di due specie diverse.
IN TOMMEN E BECHERER o.p. citata
2494 – Asperula arvensis
2497 – Galium glaucum
2518 – Galium sylvaticum
2519 – Galium pumilium
2524 – Galium mollugo
2525 – Rubia peregrina
da continuare l’argomentazione sui testi per il controllo!
fine NDC
IN CORSO DI PUBBLICAZIONE….