POST IN VIA DI COSTRUZIONE…
Se la dott.ssa Ragoni volesse modificare o integrare i suoi scritti od anche sopprimere questo post, ovvero scrivere su qualche altro argomento, conforme allo spirito di questo blog… contattare ao123456789vz@libero.it.
Riproponiamo il commento della dott.ssa Stefania Ragoni sui “sassi mammellonati”, per renderlo più visibile, data la sua densità espressiva e culturale, a fronte degli altri ben undici commenti riportati, in questo blog, al termine dell’articolato post, su questi oggetti, firmato da Piero Pistoia e Giacomo Pettorali.
VEDERE” LA BELLEZZA DI UNA PIETRA E’ UN DONO
“ E’solo un sasso “. E’ un primo commento di qualcuno, forse di molti, comprensibile in un mondo in cui non tutti sono filosofi . O poeti.
Galileo, davanti a un sasso, aveva l’ardire di supporre che anche dietro quell’oggetto informe, si celassero le leggi universali della natura, svelando le quali si troverebbero i disegni di Dio. Così apriva la suggestiva terra di confine tra scienza e religione in cui anche oggi ci ritroviamo, più o meno schierati nell’uno o nell’altro campo.
Certo, è sconvolgente pensare che anche i sassi sono composti di molecole come noi, e che sono gli spazi intercellulari, i legami, a determinare, talvolta, le infinite forme di questo nostro universo, così ricco da togliere il fiato. E pensare che il sasso, questi sassi, c’erano molto prima di noi e saranno ancora lì quando di noi si sarà persa ogni traccia. Noi abbiamo il potere di forzarlo, di modificarlo, ma tra cent’anni lui sarà qui. E noi no.
E’ già stato pietra di una casa, muro di un campo o drenaggio di un oliveto e potrà esserlo ancora, cambiando sì, ma con una lentezza sconvolgente, terribile. Perché il suo tempo è un altro tempo : non è il nostro che è un soffio.
E, fra tanti, ci affascinano questi sassi di fiume, perché ritroviamo la dinamicità della vita, delle modifiche, del lento divenire che anche un sasso mostra, i segni del suo scontro quotidiano con l’altro elemento sacro: l’ acqua.
Non te lo sai spiegare, ma se ti fermi davanti a un sasso, come davanti all’acqua o al fuoco, ti perdi .
Non quesiti metafisici scaturiscono, ma il senso di una sacralità atavica che componeva di sassi i templi agli dei o i cerchi magici nei campi dove non streghe, ma antiche donne “ sagge “ cercavano la divinità dentro di loro, prima che il Cristo lo confermasse che è vero, Dio è anche dentro di noi.
E pensi che proprio una pietra il Cristo ha indicato a simbolo della Sua Chiesa : richiamandoci a un tempo infinitamente più grande del nostro, di noi cellule di Divino i cui legami sono altrettanto invisibili di quelli di un sasso, ma misteriosamente belli .
E attraverso il dono di “ vedere “ la bellezza di una pietra, scopri l’altro elemento divino del creato :
l’ unicità. Ogni sasso è di diversa bellezza, ha una sua forma, le sue esperienze, la sua storia. E’come noi : bello, unico, irripetibile.
Non so cosa abbia mosso Piero, come alcuni di noi, a raccogliere sassi, a circondare di sassi la propria casa e la propria vita .
Quello che so è che i raccoglitori di sassi sono esseri particolari.
Raccoglitori di forme dell’ armonia dell’ universo. Alla ricerca continua di risposte. Di “ quelle “.
Stefania Ragoni
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DI PIERO PISTOIA
Dott.ssa STEFANIA RAGONI:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
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