I Testi sono stati rivisitati da vari numeri de ‘Il Sillabario’
Istinto, archetipo, rito, esperienza, Piero Pistoia
Una ridefinizione del modello ES-Io, dott.ssa. Franca Soldateschi
L’Io, l’inconscio, la creatività. dott.ssa Ilaria Oberti
Due realtà, due linguaggi, due cervelli, dott.ssa Franca Soldateschi
Una città è sepolta in ciascuno di noi, dott.ssa Franca Soldateschi
Il paradigma della complessità e l’accettazione del non prevedibile, dott.ssa Franca Soldateschi
Intelligenza, motivazione Scuola, M.a Gabriella Scarciglia
bertorello_psico0001 in pdf, art. di dott Carlo Bertorello “Istinto, ragione e…sentire”
Istinto, archetipo, rito, esperienza
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Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n. 4 1997
Curriculum di piero pistoia:
piero-pistoia-curriculumok (#)
ISTINTO, ARCHETIPO, RITO, ESPERIENZA: SPUNTI PER UNA DISCUSSIONE CRITICA
del dott. Piero Pistoia
In queste brevi considerazioni, forse anche banali, per lo più scritte di getto e volutamente iperboliche, ogni proposizione affermativa si deve pensare terminata non da un punto fisso (dato duro), ma da un punto di domanda, cioè aperta alla argomentazione critica più severa (per dirla alla Popper).
Come intermezzo un dipinto di Batini.
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(Piero Pistoia)
Una ridefinizione del modello ES-Io
Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n. 3 1997
L’Io, l’inconscio e la creatività
Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n. 2 1998
Due realtà, due linguaggi, due cervelli
Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n.2 1998
Una città è sepolta in ciascuno di noi
Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n.2 1997
Il paradigma della complessità e l’accettazionedel non prevedibile
Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n. 3 1998
Intelligenza, motivazione, Scuola
Testo rivisitato da ‘Il Sillabario’, n. 3 1999
ATTIVITA’ POETICA ALLA SCUOLA MEDIA (ricordata nell’articolo) a cura della prof.ssa Graziella Cavallo
La classe seconda della Scuola Media di Castelnuovo V.C. (Pisa, Toscana), nell’anno scolastico 1997-98, si è ‘cimentata’ con la poesia, nel senso che non solo ha letto, studiato, capito alcune poesie di poeti famosi, ma anche ha cercato di usare la forma poetica per comunicare i propri pensieri. Tutti gli alunni hanno composto qualcosa, più o meno piacevole nella forma, più o meno profondo nel significato. Certamente una classe di 25 alunni non può lavorare come si fa in un laboratorio, ma ci ha provato ugualmente: dapprima ogni alunno ha ‘buttato’ giù la propria idea, ci ha lavorato individualmente , limando ed aggiustando per rendere quello che pensava ed infine ha sottoposto agli altri il proprio elaborato, accettando eventualmente suggerimenti e correzioni. A questa età si è persa la spontaneità, ed è difficile anche che emergano idee originali: i maschi hanno fatto più resistenza mentale ad esprimere quello che pensavano, a tirare fuori i sentimenti, a cercare parole più adatte e curate, come se non fosse adatto a loro.